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Resta a zero dopo 2 gare Scafati, che paga un calendario terribile. In un Palabarbuto bollente (circa 2500 spettatori) contro l’EA7 Milano la truppa di coach Rossi dopo un avvio al fulmicotone (13-2) con Henry e Pinkins scatenati, ha subito poi la reazione dei lombardi. Un pesante break di 24-4 per gli ospiti che ha indirizzato la gara, finita poi 66-75. La Givova è riuscita a tornare a -3 nel secondo quarto ma poi Milano ha accelerato conquistando un comodo vantaggio (anche +20). Nel finale però con Lamb finalmente uscito da torpore gli scafatesi sono riusciti a riavvicinarsi, sia pur solo per la gloria. Un ultimo quarto vinto 14-6 che è una bella botta di fiducia verso le prossime gare. Bene Henry e Pinkins. Nonostante le assenze dell’ex Datome, di Baldasso e di Mitrou-Long, il team allenato da coach Ettore Messina si è mostrato superiore sia sotto l’aspetto tecnico, che per esperienza e fisicità. I gialloblù, orfani del capitano Rossato (influenzato) ce l’hanno messa tutta per reggere l’urto, ma solo nelle primissime battute di gioco sono riusciti a tenere il naso avanti, poi gli scudettati sono riusciti a prendere le giuste contromisure, Il capo allenatore Alessandro Rossi: «Contro questo livello di squadra e di pallacanestro è frustrante uscire a testa semi-alta, perché emergono tutti i problemi sia difensivi che offensivi. Abbiamo avuto un ottimo impatto, siamo stati molto aggressivi in attacco. Poi però abbiamo avuto un buco tecnico su cui dovremmo lavorare. Forse non siamo pronti a questo livello di pallacanestro, abbiamo dovuto adeguare le nostre scelte, cosa che ci è riuscita meglio nella seconda parte di gara, in cui abbiamo forzato Milano a fare determinate cose che avremmo voluto facessero anche nel primo tempo. Abbiamo fatto tanta fatica, abbiamo subito la loro aggressività, ci hanno chiuso ogni spazio e ci siamo dovuti adeguare. Lo spirito è stato buono, non abbiamo mai mollato fino alla fine: sono queste le piccole soddisfazioni per progredire.
Il Mattino