OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Lazio-Inter, il campionato riparte subito con una grande sfida da vertice e con le polemiche. I due tecnici Sarri e Inzaghi accendono la vigilia del match puntando l'indice sulla problematica legata alle condizioni dei calciatori di ritorno dagli impegni con le nazionali. «Dovrò parlare con Correa, Lautaro e Vecino e vedrò come staranno: dobbiamo stringere i denti e valutare come arriveranno i tre sudamericani. Brava la Liga a rinviare le partite, noi dovevamo parlarne a inizio stagione», le parole di Simone Inzaghi, tecnico dell'Inter, che tornerà da ex all'Olimpico contro la Lazio, dopo i tanti anni trascorsi con i biancocelesti prima da calciatore e poi da allenatore. «Ci era capitato anche dopo l'ultima sosta ma avevamo giocato di domenica - ha aggiunto - Ora è particolare. Sanchez e Vidal non verranno con noi a Roma perché sarebbero rientrati alle 3 di notte». Duro sull'argomento anche Maurizio Sarri, l'ex allenatore del Napoli. «In queste due settimane ci siamo allenati a ranghi ridotti, è difficile valutare la squadra quando si hanno 12-13 giocatori. Tutti i mesi facciamo 7 partite in 20 giorni e poi i calciatori vanno in nazionale, si allenano più con i rispettivi ct che con me. Non siamo più di fronte a uno sport ma a uno show dove si cerca di spremere soldi agli appassionati. Forse è un calcio che non mi appartiene più, io sono un allenatore da campo». L'incognita legata ai nazionali, una delle possibili chiavi di Lazio-Inter che si gioca oggi all'Olimpico. Impegno sulla carta non facile per i nerazzurri contro una squadra in cerca di riscatto dopo il pesante ko di Bologna: l'Inter occupa il terzo posto in classifica a quattro punti di distanza dalla capolista Napoli che giocherà domani contro il Torino e proverà ad allungare a otto la serie di vittorie consecutive per consolidare il suo primato in classifica.
E stasera tocca anche al Milan, il più immediato inseguitore degli azzurri, secondo con due punti di distacco. Tante assenze per Stefano Pioli nella sfida contro il Verona: il portiere Maignan starà fuori per due mesi e mezzo, Theo Hernandez è stato fermato dal Covid e ieri è arrivata anche la cattiva notizia della positività al Covid di Brahim Diaz. Il Milan perde pezzi ogni giorno, uomini fondamentali per il gioco e l'equilibrio della squadra: il portiere, l'esterno di spinta e ora il trequartista, il giocatore che ha fatto il salto di qualità più evidente in rosa. «La sfortuna esiste solo per chi si sente sfortunato. Dobbiamo stringere i denti davanti alle difficoltà e dimostrare le nostre qualità nel superarle», le parole di Pioli che si ritrova a gestire l'ennesima emergenza ma non si aggrappa agli alibi e annuncia il rientro di Giroud. «Ha sfruttato bene questa sosta. Finalmente è libero dalla lombalgia e è sicuramente disponibile». Intanto Ibrahimovic sta meglio e dovrebbe far parte del gruppo, anche se il tecnico rossonero deciderà solo stamattina sulla sua convocazione. Il Milan finora è riuscito sempre a rispondere nel migliore dei modi alle situazioni negative e ora dovrà evitare le insidie del match contro il Verona, imbattuto dall'arrivo in panchina di Igor Tudor al posto di Di Francesco (due vittorie e due pareggi).
L'altro appuntamento molto atteso è la sfida tra Allegri e Mourinho, i due allenatori che si sono punzecchiati più volte in passato: Juventus-Roma sarà il posticipo di domani sera all'Allianz Stadium, una sfida che vivrà anche sul confronto tra i due allenatori.
Il Mattino