«Portare a termine i campionati equivarrebbe anche a dare un segnale incoraggiante a milioni di appassionati. L’Italia può e deve ripartire anche attraverso il...
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Per la ripartenza non c’è alcuna data certa, ma governo e Figc stanno per stilare un protocollo con lo staff medico scientifico: sanificazione dei centri sportivi, tamponi ogni tre giorni ai giocatori con test anche ai familiari conviventi e maxi-ritiro quarantena per gli allenamenti e per i 45 giorni su cui spalmare le restanti 10 giornate, da disputare a porte chiuse. «Sono ipotesi estreme ma necessarie per programmare una ripresa graduale - spiega il direttore sportivo giallorosso - e, allo stesso tempo, salvaguardare la salute di calciatori, tecnici e addetti ai lavori. La speranza è che si possa tornare presto alla normalità, ma sappiamo bene che nell’immediato ci saranno alcune prescrizioni da osservare. Sarà una scelta dolorosa, ma forse è l’unica strada percorribile per tutelare il sistema calcio. E non mi riferisco ai calciatori dai guadagni milionari, ma a tutto l’indotto che ruota intorno». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino