Napoli, rebus preparazione fisica: «Stagione pazza, lavoro individuale»

Napoli, rebus preparazione fisica: «Stagione pazza, lavoro individuale»
Un'insolita stagione. Perché si comincia prima di Ferragosto, perché si giocherà praticamente ogni tre giorni per tre mesi di fila e perché il...

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Un'insolita stagione. Perché si comincia prima di Ferragosto, perché si giocherà praticamente ogni tre giorni per tre mesi di fila e perché il campionato si fermerà per quasi due mesi per Mondiale in Qatar al quale l'Italia non parteciperà. E allora, con Stefano Fiorini, ex presidente dell'associazione preparatori atletici, proviamo a fare chiarezza su quello che cambierà dal punto di vista della preparazione delle squadre in vista della stagione più strana degli ultimi anni di serie A.

Le squadre come si dovranno muovere in questi ritiri estivi?
«Va fatta una netta e chiara distinzione tra oggi e ieri. Perché oramai non esiste più la vecchia preparazione atletica».

Ovvero?
«Prima si arrivava in ritiro più o meno tutti nelle stesse condizioni fisiche, mentre ora le cose sono cambiate tanto. Alcuni si sono fermati a metà maggio quando sono finiti i campionati, mentre altri hanno continuato a giocare e quindi ad allenarsi per un altro mesetto perché impegnati con le rispettive nazionali in Nations League».

E quindi?
«Il lavoro in ritiro sarà diviso tra quello tattico, che dipenderà dalle idee dell'allenatore e sarà pertanto di gruppo, e poi tanto lavoro personalizzato. Perché chiaramente c'è una differenza tra chi ha smesso di allenarsi due mesi fa e chi da tre settimane».

Ma non solo...
«Non bisogna dimenticare che oggi i calciatori si allenano anche in vacanza. Si portano un preparatore personale e si presentano già sufficientemente rodati al giorno del primo raduno».

Insomma: addio al lavoro per la partenza sprint di inizio stagione?
«Assolutamente sì. Si lavorerà ragionando partita per partita. Anche perché quella del calciomercato rappresenta un'altra variabile impazzita».

In che senso?
«Un allenatore rischia di avere squadra diversa tra il 13 agosto e il 5 settembre dopo la chiusura del calciomercato. Questo anche dal punto di vista della preparazione ha delle sue conseguenze. Un allenatore non potrà impostare la preparazione su una squadra con il rischio che possa cambiare nei suoi elementi chiave. Anche per questo gli allenamenti saranno finalizzati sempre alle prime 2 o 3 partite del campionato».

Da un punto di vista fisico come si può risolvere il problema delle tante partite ravvicinate a inizio stagione?
«Mi sembra che sia oramai comune la scelta di avere sempre rose ampie, composte da coppie di giocatori per ogni ruolo».

E poi c'è il Mondiale d'inverno...


«Quella sarà la vera novità. Perché chi va a giocare al Mondiale continuerà ad allenarsi, mentre per chi resta a casa sarà una sfida tenersi al passo. Gli staff dovranno ingegnarsi per trovare la soluzione migliore per non far perdere la forma ai propri ragazzi. Il rischio è quello di ritrovarsi a fine dicembre con metà squadra allenata e metà no. Credo che anche in quel caso sarà ancora più importante l'allenamento individualizzato».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino