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Quattro mesi dopo, era il 22 ottobre scorso, Massimo Rastelli ritrova la Virtus Francavilla che lo tenne a battesimo al "Giovanni Paolo II". Malgrado lo spavento per la rimonta da 0 a 2 a 2 a 2 subita dai pugliesi, nel giorno del suo ritorno sullo scanno biancoverde, l'allenatore di Pompei visse un pomeriggio memorabile. Come nei film a lieto fine, scampata la paura, il tecnico riuscì a brindare ai suoi primi tre punti grazie ad una giocata personale di Dall'Oglio, centrocampista la cui assenza si sta avvertendo in maniera sempre più forte.
Diciannove gare dopo quell'esordio, un girone esatto, l'Avellino che Rastelli aveva ereditato con 8 punti in 9 gare al quart'ultimo posto ha scalato sei posizioni mettendo il piede in zona playoff, dove condivide l'ultimo gradino utile con il Latina. Un leggero miglioramento ottenuto lungo un cammino altalenante di 7 vittorie, 7 pareggi e 5 sconfitte. Le ultime due, particolarmente dolorose contro Cerignola e Viterbese, hanno rovinato anche la media punti di Rastelli che adesso è scivolato a 1,48 a partita. Meglio del suo predecessore Taurino, 1 punto secco a gara, ma non certo soddisfacente per quelli che sono gli investimenti della società, le ambizioni della piazza e le aspettative dello stesso allenatore.
Il primo a non essere di certo contento di questo andamento lento è proprio il trainer partenopeo che in Irpinia sta vestendo anche il ruolo del manager al fianco del direttore sportivo Enzo De Vito. Un incarico che lo ha ulteriormente responsabilizzato agli occhi della tifoseria.
Dovendo adesso correre ai ripari è probabile che domani, fischio di inizio alle 14,30, in campo vadano gli unici tre difensori centrali rimasti arruolabili (Moretti, Benedetti e Auriletto) con Sottini e Perrone pronti ad esordire in caso di necessità. Nel dare per scontato il rispolvero della difesa a tre resta ancora da capire se il resto dello scacchiere sarà disposto con le coordinate del 3-5-2 o del 3-4-1-2. Nel primo caso con Ricciardi e Tito favoriti sugli esterni, in mediana andrebbero ad agire Matera, Casarini e D'Angelo a supporto del duo di attacco composto da Trotta e Marconi. Una formazione monca degli esterni d'attacco Russo e Kanoute che spesso, grazie soprattutto alla loro fantasia, hanno permesso al reparto offensivo di trovare la giocata vincente. Ecco perché, come provato ieri nel corso dell'allenamento che ha visto il rientro in gruppo di Mazzocco, non è affatto da escludere l'ipotesi che Tito possa essere avanzato in mediana per chiudere la linea con Matera, Casarini e D'Angelo. Così facendo, per far posto a Russo alle spalle dei due attaccanti, l'escluso sarebbe Ricciardi. Idea intrigante che nelle ultime ore sta prendendo sempre più piede anche perché, in caso di rigetto del nuovo sistema di gioco, sarebbe più semplice tornare al 4-3-2-1 spostando semplicemente le pedine.
Il Mattino