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È nei momenti più complicati che si riconoscono i calciatori di valore. Lo ricorda bene Giovanni Simeone, l'argentino che è pronto a lanciarsi nel mare azzurro di Napoli per riportare quel tocco d'Argentina che manca da troppi anni in città. Protagonista dell'ultima serie A, la punta ex Verona e Cagliari ha vissuto proprio in Sardegna la sua stagione meno prolifica e paradossalmente più importante per poter poi spiccare il volo con l'Hellas. «È un uomo di valore e di valori, che fa al caso del Napoli di Spalletti per le doti che ha» mette subito in chiaro Leonardo Semplici raccontando che attaccante è Simeone e cosa ha significato per lui quella stagione in rossoblù chiusa poi con la salvezza.
Che attaccante si ritroverà in squadra Spalletti?
«Un giocatore ormai esploso.
Farà spalla a spalla con Osimhen?
«Certo, il ruolo è già occupato. Ma non significa che non possa trovare le sue occasioni: la stagione è lunga e tornerà utile. Poi magari possono coesistere in attacco».
Un suo punto debole, invece?
«Ha imparato a lavorare su tutto, negli anni. Esempio: non è altissimo, ma ha saputo migliorare anche il suo colpo di testa per trovare un nuovo modo di far gol. In area è un calciatore formidabile».
Spalletti alternerà 4-2-3-1 e 4-3-3, in quale modulo può far meglio?
«Non credo sia un problema per lui, il suo ruolo sarà sempre fare gol. Poi il Napoli ha obiettivi importanti in questa stagione e Simeone ne sarà all'altezza».
Via Insigne e Mertens, dentro Simeone e forse Raspadori: come si cambia?
«Si perdono calciatori importantissimi che hanno scritto pagine importanti della storia del club. È difficile rimpiazzarli ma la società ci sta provando con il lavoro attento che da sempre porta avanti. Credo che a fine mercato Spalletti si ritroverà con una squadra sì rinnovata ma anche completa».
Da Cagliari a Napoli, è il momento adatto per il salto in avanti?
«Ne sono più che convinto. Simeone è un ragazzo serio, un professionista disponibile e utile anche nello spogliatoio. Ha tutte le qualità - umane e tecniche - per affermarsi in una grande piazza».
Quella che è cominciata sarà la serie A degli attaccanti?
«Me lo auguro, spero di poter vedere almeno partite entusiasmanti in attacco e con una buona qualità squadra per squadra. Il nostro campionato ha perso appeal, non ci resta che cercare e formare calciatori come Simeone, che possano darci lustro a livello nazionale e internazionale».
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Il Mattino