Spagna, Luis Enrique vs Moreno: «Sleale e troppo ambizioso»

Spagna, Luis Enrique vs Moreno: «Sleale e troppo ambizioso»
Doveva essere il grande giorno per celebrare il suo ritorno sulla panchina della 'Rojà, ma la conferenza stampa di presentazione di Luis Enrique si trasforma...

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Doveva essere il grande giorno per celebrare il suo ritorno sulla panchina della 'Rojà, ma la conferenza stampa di presentazione di Luis Enrique si trasforma inevitabilmente in un atto di accusa verso il suo ex 'secondò, Robert Moreno che aveva ereditato in estate la guida della nazionale spagnola dopo il doloroso abbandono dall'incarico di 'Luchò a causa della malattia della figlia Xana di 9 anni, poi deceduta. Richiamato dal presidente della Federazione Rubiales poco prima che Moreno concludesse il cammino di qualificazione verso l'Europeo, l'ex tecnico di Roma e Barcellona è stato presentato oggi alla stampa e l'occasione è servita per chiarire i motivi della rottura dei rapporti tra ormai due ex amici: «Oggi è un giorno speciale per me e la mia famiglia. Torno a casa, in nazionale, per terminare un progetto che avevo iniziato - le parole del tecnico asturiano - e volevo chiarire che l'unico responsabile del fatto che Robert Moreno non faccia più parte dello staff tecnico è mia. L'unico incontro che ho avuto con lui risale al 12 settembre scorso. Nei 20 minuti di colloquio mi ha detto che voleva allenare la nazionale fino all'Europeo e che dopo, se io avessi voluto, sarebbe tornato ad essere il mio secondo. Comprendo che abbia lavorato duramente per diventare ct e che sia ambizioso, ma per me questo è un comportamento sleale. Io non lo avrei mai fatto e non voglio persone così nel mio staff. Per me, l'ambizione cieca non è una virtù ma un difetto».


Luis Enrique ha poi aggiunto di aver mantenuto in questi mesi un ottimo rapporto col presidente della Federazione Rubiales e il direttore tecnico Molina (»Sono stati sempre leali, onesti e sinceri con me«) e a loro ho detto che avevo voglia di tornare a lavorare, ma che non sapevo quando lo avrei fatto. Io non mi sono mai offerto alla Federazione, ma oggi mi sento responsabile e non orgoglioso di come è finita questa storia, ma la vita ti dà modo di conoscere le persone. Non sono il bravo nel film, ma nemmeno il cattivo - ha aggunto il tecnico che ha fatto sapere di aer ricevuto un'offerta dal'estero - Adesso non vedo l'ora di vivere da protagonista l'Europeo, abbiamo una squadra molto buona. Questo 2019 non è stato un bell'anno per me, ma vorrei lasciarmi alle spalle tutte le cose brutte e guardare avanti. Voglio ricambiare la fiducia che Rubiales e Molina hanno mostrato nei miei confronti: se sono qui, è perché loro lo hanno voluto».
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Il Mattino