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Una domenica bestiale: calcio, calci, interruzioni, violenze, cori razzisti, assalti. Il nemico in agguato oltre l'angolo buio, dodici minuti di vergogna totale. Una partita sospesa in serie A, per incidenti tra tifosi, nel 2022. Ma scherziamo? Ha ragione Spalletti, in tutto e per tutto. «L'episodio iniziale mette malinconia addosso a chiunque ama questo sport. Allo stadio ci sono famiglie con bambini che non devono assistere a episodi del genere. A noi che siamo dentro questo sport, una cosa così spacca il cuore. Lo stadio è un luogo che serve a tutti per passare un bel pomeriggio. Ho visto festeggiare Bergamo pur non centrando l'Europa, ho visto il tifo per il Genoa che è appena retrocesso ma ha ottenuto sostegno e riconoscimento del proprio impegno». Gentaglia che da un certo momento in poi ha preso possesso dello stadio. E non importa se tifosi del Napoli o dello Spezia. È stato uno spettacolo indecente, per una partita che valeva forse persino meno di un'amichevole, che sarebbe dovuta essere una festa per chi si salva e per chi torna in Champions. Invece non è andata così. Gravina è severo. Il presidente della Figc ha parole di sdegno: «Quello che è avvenuto a La Spezia è assolutamente indegno, non ci possono essere giri di parole. Il calcio non può essere ostaggio di incivili e violenti: la risposta delle istituzioni deve essere forte e coordinata, mi auguro che vengano accertate quanto prima tutte le responsabilità». Tutto vero, bisogna buttare via la spazzatura dagli stadi, rimuovere la banalità del male. Perché non si deve giocare con chi non sta al gioco, con chi lo sporca, con chi lo rende vergognoso e doloroso.
I tifosi (si fa per dire) spezzini (storicamente gemellati con quelli della Samp) avrebbero colpito con un lancio di sassi un piccolo van che trasportava ultrà del Napoli a pochi chilometri dallo stadio, mandando un frantumi i vetri.
Anche Thiago Motta allarga le braccia: «È un dispiacere enorme, doveva essere una festa. Non c'è senso che succedano queste cose. Veniamo a vedere uno spettacolo, con famiglie e ragazze e per aiutarli ad avere i valori giusti e poi finiamo a vedere una cosa senza senso». Senza senso, tutto giusto. Fuori dallo stadio, scortati dalle forze dell'ordine, i tifosi del Napoli si azzuffano con gli agenti per tentare di sfondare i controlli. Ma non ci riescono. Altri scontri si registrano nel pomeriggio vicino alla stazione, in piazzale Medaglie d'Oro. Diversi feriti, il più grave un napoletano che rischia di perdere una mano per l'esplosione di una bomba carta. Non si se voleva lanciarla o è stato colpito. Spalletti pensava a un saluto diverso a questa stagione. «Il club sa bene cosa penso sul futuro di Koulibaly e Mertens. I buoni calciatori si comprano, i leader si creano con il lavoro nel tempo».
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