Taccone, io resto in sella

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«Se a qualcuno Taccone risulta antipatico e prova a favorirne la dipartita sportiva ad ogni inciampo che sul terreno di gioco ci può stare, ebbene, voglio rassicurarlo: mettesse l’anima in pace, resto fino ai prossimi dieci anni, non lascio, anzi raddoppio le energie». Il patron dell'Avellino, che ritoccando gli assetti societari ha lasciato il posto da amministratore delegato dell'azienda ad un altro imprenditore Avellinese, spiega che lui rimane in sella.

«Quello che è stato fatto quindici giorni fa sul versante societario  - dice Taccone  - faceva parte di un accordo iniziale sancito all’ingresso di Michele Gubitosa, imprenditore irpino che ha detto sì - e francamente è una rarità - , accorto, serio, appassionato, che ci affianca in questa avventura. Al suo 10 per cento iniziale s’è aggiunta una pari quota che lui potrà se e quando vorrà, salire al 30. Quale presidente dell’Avellino e non del Cda, resta a me la rappresentanza in Lega e pure al mio vice Gubitosa che non è più vice adg. Rimane confermato nel ruolo di ad, mio figlio Massimiliano». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino