Turris-Brescia, chiuso il caso Pandolfi: settimo rigetto per le rondinelle

Turris-Brescia, chiuso il caso Pandolfi: settimo rigetto per le rondinelle
La Corte Federale d’Appello chiude definitivamente il caso Pandolfi. Al termine dell’udienza che si è svolta questa mattina in videoconferenza, il Collegio...

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La Corte Federale d’Appello chiude definitivamente il caso Pandolfi. Al termine dell’udienza che si è svolta questa mattina in videoconferenza, il Collegio ha infatti respinto il reclamo proposto dal Brescia per ottenere la riforma della pronuncia con cui il Tribunale Federale – ad inizio agosto – aveva negato alle rondinelle il corposo risarcimento danni (circa 400mila euro) chiesto in relazione al prestito dell’attaccante (giunto a Brescia a ridosso del gong dell’ultima sessione di mercato con un infortunio al menisco).   

Brescia soccombente su tutta la linea – Il rigetto disposto in giornata è il settimo rimediato dal club di Cellino nell’ambito dell’annosa vicenda Pandolfi. Le rondinelle hanno inizialmente contestato la validità e l’efficacia del tesseramento dell’attaccante – nel frattempo trasferitosi a titolo definitivo al Cosenza –, chiedendo l’annullamento di visto di esecutività, tesseramento e contratti sulla base di un presunto «dolo contrattuale» del club corallino (che in sede di trattativa avrebbe taciuto l’infortunio del calciatore). Di ben altro avviso la Giustizia Sportiva, che ha rigettato sia le due istanze cautelari che i tre giudizi di merito, scaturiti dai due ricorsi innanzi al Tribunale – Sezione Tesseramenti ed altrettanti (poi riuniti in un unico procedimento) dinanzi alla Corte.

E così, a seguito del definitivo accertamento della piena legittimità sia dei contratti che del vincolo di tesseramento, ad inizio luglio il Brescia ha proposto un nuovo ricorso innanzi al Tribunale (Sezione Vertenze Economiche), stavolta chiedendo «un risarcimento danni derivante dalla cessione di contratto del calciatore Luca Pandolfi». Il Tribunale e (quest’oggi) anche la Corte hanno respinto anche la nuova domanda, escludendo qualsiasi profilo di responsabilità in capo alla Turris.

Il club corallino, difeso dall’esperto avvocato Chiacchio in ciascuno dei procedimenti, l’ha dunque spuntata su tutta la linea.

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Il Mattino