Turris, Di Michele chiede scusa ai tifosi: «Dobbiamo fare di più»

La sconfitta con l'Avellino aumenta i malumori

L'allenatore della Turris Di Michele
«Dobbiamo chiedere scusa»: lo ripete più volte David Di Michele. Le scuse sono ai tifosi, «che ci hanno incitato dal primo all'ultimo minuto, che non...

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«Dobbiamo chiedere scusa»: lo ripete più volte David Di Michele. Le scuse sono ai tifosi, «che ci hanno incitato dal primo all'ultimo minuto, che non fanno mancare il loro apporto e ci sta che al termine della gara, con un risultato pesante per la loro squadra, abbiano voglia di dissentire». Non cita la società, che pure sta supportando il suo lavoro. Sa che anche la dirigenza sta soffrendo per le prestazioni al di sotto delle aspettative.

Per giustificare le quali, il tecnico ripercorre i problemi che hanno riguardato i giocatori: «Sono reduci da tre cambi di allenatori ammette il tecnico subentrato a Padalino, che a sua volta prima dell'inizio del campionato era stato chiamato a sostituire Canzi con metodi di lavoro diversi. Hanno dovuto lavorare mentalmente e fisicamente per rispondere al volere degli allenatori. Come se non bastasse, abbiamo una rosa più corta a causa degli infortuni. Dobbiamo rinunciare a sei, sette giocatori importanti, senza nulla togliere a chi gioca».
La sconfitta di Avellino arriva al termine di una settimana partita bene, grazie al successo di Messina, ma che non ha regalato nelle due partite consecutive giocate in casa quanto auspicabile. «Con l'Andria avremmo dovuto stravincere sottolinea Di Michele e invece è arrivato un pareggio, dopo che abbiamo sbagliato un rigore. Nel calcio ci può stare e non vogliamo gettare la croce addosso a chi ha sbagliato. Con l'Avellino invece non siamo stati capaci di concretizzare l'avvio a noi favorevole, pagando due grandi giocate di Tito e qualche indecisione difensiva. La delusione della piazza? Ci sta. Abbiamo fatto una prestazione non deludente ma nemmeno esaltante e alla fine, ripeto, mi sento di chiedere scusa a nome di tutti».

Sul banco degli imputati finiscono in tanti. «Vedo giocatori esperti, che dovrebbero dare di più ed essere d'esempio ai giovani, che invece spesso sono autori di prestazioni al di sotto della loro qualità. Giannone? Per i giornalisti se non gioca è un problema, se gioca è un problema. La verità è che Giannone ha grande esperienza ma deve fare di più. Come Ercolano, come Longo, come lo stesso Haoudi, che deve migliorare tanto. Come devo migliorare io. Se sappiamo mettere il massimo impegno, come ho visto fare ad esempio a Maniero, che ha corso per 90' come un ragazzino, allora potremo uscire dall'attuale situazione. I giovani devono prendere consapevolezza che stanno giocando in un campionato professionistico e non devono giocare solo perché under».


La domenica è stata anche macchiata dal comportamento di una frangia della tifoseria, che ancora una volta si è resa protagonista di atti di vandalismo all'esterno dello stadio. Scenario degli episodi, finiti in filmati amatoriali, la zona compresa tra via Marconi e piazza Martiri d'Africa, dove si vede il lancio di bottiglie ed altri oggetti all'indirizzo di bus e auto con a bordo i tifosi irpini, scortati dalla polizia e dalla polizia municipale. A disperdere i facinorosi, l'intervento di alcuni agenti: stando alle informazioni diffuse dal commissariato, non si sono registrati né feriti né fermi.
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Il Mattino