La clausola c'è, ma serve solo a scopi promozionali e non è mai stata usata. Il Napoli prova a gettare acqua sul fuoco dello sconcerto suscitato dalle...
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In questo clima il Napoli si prepara alla trasferta di Udine, la più delicata partita di campionato da alcuni anni a questa parte, senza due pedine fondamentali. Non ci sarà Allan, non ci sarà Milik, ma la squadra sa che le assenze non possono essere una scusa: al Friuli ci vorranno risposte convincenti da tutto il gruppo, e soprattutto il risultato. Questi i paletti chiarissimi che ha fissato Ancelotti nei giorni della clausura a Castel Volturno che finiscono oggi con la partenza verso Udine, dove domani sera gli azzurri cercano la vittoria che manca in campionato da un'era geologica, dal 2-0 al Verona del 19 ottobre. Un avvicinamento segnato dalle tensioni che restano sospese tra i giocatori e il club, e dall'attesa per un altro match da ultima spiaggia, quello di martedì in Champions contro il Genk che obbliga gli azzurri almeno a un pari per la qualificazione agli ottavi.
Tornando al campionato, Koulibaly parte con la squadra ma soffre ancora per il trauma contusivo. Allan, invece, resta a Napoli a proseguire il suo programma di recupero insieme a Milik. Ancelotti si affiderà a un mix di senatori e giocatori emergenti, partendo da Insigne che ancora una volta vuole caricarsi la squadra sulle spalle. Lorenzinho agirà a sinistra in un attacco che però non sarà più il tridente dei piccoli che faceva sfaceli con Sarri. Mertens potrebbe andare in panchina lasciando il posto a Llorente e Lozano e a destra potrebbe esserci la terza panchina consecutiva per Callejon, che sarebbe un segnale definitivo di addio dell'esterno spagnolo a cui nessun tecnico, da Benitez a Sarri ad Ancelotti fino a tre settimane fa, aveva mai rinunciato.
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A centrocampo ci sarà il talento di Zielinski e Fabian Ruiz ma mancherà l'interdizione di Allan e con quelle caratteristiche il Napoli non ha un'alternativa. In difesa la coppia centrale attesa è composta da Manolas e Koulibaly, fresco di 24mo posto nella classifica del Pallone d'Oro e inserito tra i miglior dieci pretendenti al Pallone d'oro africano. Le tensioni restano, Ancelotti ha provato a fare gruppo, Udine darà il primo verdetto. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino