Napoli, è Udine il crocevia azzurro: Ancelotti verso conferma Llorente

Napoli, è Udine il crocevia azzurro: Ancelotti verso conferma Llorente
Ci vuole un altro Napoli: lo ha ripetuto Ancelotti ancora una volta ieri ma lo pensano anche i calciatori. Ma il colpo di scena rischia di essere dietro l'angolo e davvero il...

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Ci vuole un altro Napoli: lo ha ripetuto Ancelotti ancora una volta ieri ma lo pensano anche i calciatori. Ma il colpo di scena rischia di essere dietro l'angolo e davvero il tecnico azzurro sembra avere poco tempo per convincere De Laurentiis. Il novembre dello scontento ha portato il Napoli in questa situazione assurda: la panchina vacilla e le prospettive e il futuro sono simili all'atmosfera malinconica che si respira attorno al centro tecnico di Castel Volturno. Sono le 14 circa quando il ritiro ha inizio ufficialmente: Carlo e Davide sono lì già dall'ora di pranzo, per preparare il lavoro del pomeriggio. Qualcosa di nuovo si comincia a intravedere ma è oggi che ci sarà la vera novità: una doppia seduta di allenamento, mattino e pomeriggio. La prima risposta alla richiesta dei suoi, nel duro faccia a faccia di lunedì, di avere della sedute più intense e meno blande. Lui, Re Carlo, resta pensieroso e assorto: tutto adesso grava sulle sue spalle. Ancora ieri ha sentito De Laurentiis che gli ha ribadito la sua fiducia e lo ha invitato a continuare a restare tranquillo. Ma il tecnico sa che il padrone del club non è contento, non può esserlo. E che tra le cose per cui chiama in causa il suo allenatore ci sono i metodi e la gestione degli allenamenti.


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Il clima da far west è alle spalle. Ora è il tempo di capire se c'è o meno la forza, la personalità e la mentalità per uscire fuori da questa crisi senza precedenti: l'impressione è che sia Udine la partita della verità e solo un successo al Friuli farebbe traballare di meno la panca di Carlo. Rischia? Sì e lo sa bene. Anche se De Laurentiis fa fatica a trovare un traghettatore fino a giugno (Gattuso non sarebbe interessato a una simile proposta ma magari Reja, ora ct dell'Albania, o Prandelli sì). Al di là dei messaggi rassicuranti del presidente e del ds Giuntoli, Carlo conosce le regole del gioco. Gli indizi inducono a pensare che nel club sia iniziata una riflessione su come il tecnico abbia gestito la squadra fin qui. Nessun capo d'accusa, nessun dito puntato. Ma in un modo o in un altro da questa situazione bisogna uscirne. Qualcuno suggerisce il ritorno di Francesco Sinatti, il preparatore atletico di Sarri: ma Ancelotti non accetterebbe un simile innesto in uno staff tecnico da lui blindato. Si va avanti così, punto e basta. Ma bisogna combinare qualcosa di buono in campionato. Carlo è teso e non potrebbe che essere così. Difficilmente recupera Allan per la gara con l'Udinese e spera di averlo, almeno, per quella col Genk. Ma è l'Udinese la tappa fondamentale del cammino napoletano del tecnico più vincente della storia del calcio. Ma che qui fatica a prendere in pugno questo manipolo di calciatori in maglia azzurra.

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A Liverpool sembrava aver trovato la chiave poi però sono riemersi i soliti problemi di personalità e mentalità: la zattera ha iniziato a imbarcare acqua dalla gara con la Roma e da allora non si è più raddrizzata. Oggi i giocatori, che invocavano una guida più sicura, saranno contenti: ci sarà un allenamento al mattino e un altro al pomeriggio, praticamente mai successo con Ancelotti (a parte durante la preparazione estiva). Poi dopo l'allenamento del pomeriggio ci sarà anche una seduta tattica per discutere dell'Udinese. Insomma, qualcosa sta cambiando. Proprio alla luce delle richieste dei calciatori che in maniera cruda non hanno nascosto i loro dubbi sulla gestione tecnica. Anche ieri ha provato molte situazioni ma sempre come fa Ancelotti ovvero alternando tutti. Ha riprovato anche Llorente in attacco con Insigne, ma lo fece anche prima di Liverpool (per esempio) e ad Anfield non giocò lo spagnolo. Difficile ipotizzare oggi una formazione e un modulo. Però ha lavorato ancora col 4-3-3, con Di Lorenzo e Mario Rui, stavolta nei loro ruoli naturali. Rui si è ripreso: era tornato dal Portogallo affaticato ma ha recuperato. In ogni caso, difficile pensare che si vada di nuovo con Maksimovic terzino. Mertens, invece, è ancora alle prese con qualche problema di salute, ma non sembra in dubbio per Udine a meno che non abbia una ricaduta. Callejon si è allenato regolarmente. Milik non recupera: ha scelto di svolgere qualche giorno di terapia lontano da Castel Volturno ma non è che abbia tratto grandi benefici: il problema muscolare non va via e non ha ancora fatto un allenamento completo. A questo punto, al massimo andrà in panchina. Allan non intende correre rischi: sente ancora dolore quando fa attività. E non ha senso spingere. Sarà una chiamata alle armi, la partita con l'Udinese. La vera risposta all'incontro di lunedì. Gara da uomini veri. Per una squadra che non vince dal 19 ottobre e che ha collezionato nelle ultime sei gare di campionato, appena 4 punti. Segnando appena sei gol. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino