Dal confronto in vasca al ritrovarsi a tavola. I campioni di Canottieri, Posillipo e Rari Nantes Napoli brindano alle Universiadi 2019. Hanno scritto la storia della pallanuoto...
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«Mai nemici ma antagonisti. Vivevamo le stesse esperienze, poi abbiamo riscoperto il rapporto di amicizia e di stima reciproca», racconta Gualtiero Parisio, compagno di stanza e di mille battaglie in vasca con Paolo De Crescenzo. «Fuori dall’acqua la pallanuoto, come il rugby, si contraddistingue per grande lealtà, rispetto, disciplina, amicizia. Di fondo la pallanuoto è una vera comunità: ci si ritrova e si riconosce la reciproca educazione», spiega il mancino Franco Porzio, oro a Barcellona’92 e attuale consulente per lo sport e gli impianti delle Universiadi, nominato dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. «Ci lega la stima di atleti e di uomini. Dobbiamo ora compattarci tutti, per sostenere il Settebello e il Setterosa, impegnati ai Giochi universitari all’ombra del Vesuvio», lancia il suo accorato appello Mino Marsili.
A radunare tanti campioni clorati gli artefici (rarinantini) Ettore e Luigi Chiosi. «Il clima goliardico, che pervade Napoli in questo periodo, ha spinto un nutrito gruppo di ex nuotatori e pallanuotisti della Rari Nantes, del Posillipo e della Canottieri Napoli a ritrovarsi in un allegro raduno conviviale, ospitati dal direttore Mimmo Mastrogiovanni presso i «Fratelli la Bufala», in piazza Sannazaro. La serata si è svolta tra brindisi, aneddoti del comune passato in acqua, senza nostalgia, ma fiduciosi di ritrovarci presto, consapevoli che i legami che si instaurano nel mondo dello sport rimangono indelebili. Sperando che i nostri azzurri, che in questi giorni stanno onorando la nostra città, possano ottenere lusinghieri e splendidi risultati».
Incrociano le dita Ettore e Luigi Chiosi, così come Telemaco Marcoccio, Riccardo Canessa, Stefano Varini, Enzo Simonetti, Alfredo Grimaldi, il capitano Stefano Postiglione, che firmò il primo storico scudetto posillipino nel 1985. E poi il campione d’Europa Renato Notarangelo, e i campioni d’Italia Nando Lignano, Silvano Forte, Paolo Malara, coach del Settebello e del Pescara, Peppe D’Angelo, fratello del compianto Enzo, Fulvio Velotto, Maurizio Amato, Riccardo Scognamiglio, Bruno Caiazzo, Pietro Pagnini, Enzo Simonetti, Antonio Recano e Gigliola Dennerlein, vedova dell’indimenticato Fritz, «leggenda della piscina».
Attende, spera e sogna la Napoli della pallanuoto, per rendere le Universiadi 2019 davvero uniche.
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Il Mattino