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Nessuno dei due indossa la maglia numero 10. Eppure a Lorenzo Insigne e Luís Carlos Almeida da Cunha (detto Nani) non mancherebbe nemmeno una stilla di sangue per meritarla. Talento purissimo da una parte e dall'altra. Rappresentano i due volti di Venezia-Napoli, le due facce di una medaglia che sostanzialmente è la stessa e che, caso vuole, è dello stesso materiale: oro.
Insigne (30 anni) e Nani (35 anni), infatti, sono legati da un filo (d'oro) che si chiama Europeo. Si sono passati il testimone, o meglio: la medaglia. Il portoghese ha trionfato nel 2016, in finale contro i padroni di casa; l'italiano lo ha fatto 5 anni dopo (causa covid) a Wembley contro l'Inghilterra. Non un semplice caso. Perché Insigne e Nani hanno la classe e l'estro calcistico innato, entrambi destinati a giocare uno sport diverso rispetto agli altri 10 che gli girano attorno. Hanno fatto percorsi differenti, perché Nani è stato un marinaio senza pace: ha girato tanto, ha conosciuto campionati diversi e ha duettato con i più forti del mondo (uno su tutti? Cristiano Ronaldo), mentre Lorenzo ha preferito rimanere fedele alla sua terra, ha scelto Napoli e l'ha sposata per tutta la vita. O quasi.
Solo a questo punto della favola le strade dei due campioni si dividono.
Ma, come detto, quella tra Insigne e Nani è anche la sfida tra due che sanno giocare sempre sopra le righe. Il portoghese ha impiegato una manciata di minuti dal suo esordio per servire subito un assist vincente e presentarsi con il miglior bigliettino da visita a tutto il popolo lagunare. Insigne, dal canto suo, ha addirittura l'onore di aver inserito un vocabolo nuovo nella Treccani «Tiro a giro», cose che non capitano tutti i giorni, né tanto meno a tutti. Un mix di elementi che rende ancora più interessante e intrigante la sfida nella sfida del Penzo. Nani, ancora a secco, dopo l'assist intende sbloccarsi, perché pur non avendo il Dna del bomber, sa essere decisivo sotto porta. Insigne, invece, non ha ancora segnato su azione in campionato e proprio contro il Venezia nella gara di andata ha sbagliato il primo dei tre rigori stagionali (salvo poi segnare al secondo tentativo). Eccoli qui tutti gli ingredienti giusti per la sfida dei numeri 10 senza numero 10.
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