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C'è poco da discutere. Al di là dei confronti tra De Laurentiis, Garcia, i dirigenti e i giocatori alla ripresa del campionato è vietato sbagliare per il Napoli, che si trova a tre lunghezze dalla zona Champions, l'obiettivo indicato dal tecnico francese, dopo che i grandi progetti per la stagione 2023-2024 indicati dal presidente nei giorni del distacco da Spalletti sono stati riposti in un cassetto, proprio per non accrescere il carico di tensioni sul nuovo allenatore e sul suo gruppo. Servono i punti perché la nona giornata, che si svilupperà da sabato 21 a lunedì 23, mette le squadre più vicine agli azzurri - la Fiorentina che è a +3 e l'Atalanta che è a -1 - in condizione di poter sfruttare turni favorevoli in casa (i viola contro l'Empoli e i nerazzurri contro il Genoa) in caso di un risultato del Napoli differente dalla vittoria. E questo Rudi Garcia, se vuole allontanare lo spettro della crisi e l'ombra dell'esonero, non può permetterselo: la zona Champions, almeno quella, deve essere subito riconquistata.
Tornare a conquistare i 3 punti, magari con una prestazione convincente come quella di Lecce, consentirebbe agli azzurri di poter guardare con ottimismo al futuro. Anche perché domenica c'è lo scontro diretto Milan-Juve e qualcosa si potrebbe guadagnare rispetto ai rossoneri e ai bianconeri. Peraltro, la squadra di Pioli si presenterà al Maradona domenica 29, nell'ultima partita di un mese in cui il Napoli ha incassato due sconfitte su due nel suo stadio. È chiaro che Garcia non può fare calcoli, né mettere le mani avanti per le assenze di Osimhen, Anguissa e Juan Jesus (ma in difesa c'è il rientro di Rrahmani).
Il Mattino