Napoli-Juventus, onorare Vialli campione d'allegria: ecco il miglior messaggio anti-violenza

Vialli è stato fischiato perché incuteva timore ma sempre rispettato

Gianluca Vialli dopo la vittoria di Wembley
C'è un modo, all'interno di uno stadio, per lanciare un messaggio contro la violenza: ricordare uno dei calciatori più bravi e più allegri, Luca...

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C'è un modo, all'interno di uno stadio, per lanciare un messaggio contro la violenza: ricordare uno dei calciatori più bravi e più allegri, Luca Vialli, che ha fatto nella sua vita tutto con leggerezza, provando ad affrontare sorridendo anche il tumore che non gli ha lasciato scampo nel giorno dell'Epifania. C'è un modo per far sentire più bello e più vivo il calcio nella notte di Napoli-Juventus, la partita scudetto su cui si accenderanno venerdì sera le luci dello Stadio Maradona. Se il male gli avesse concesso altro tempo, Luca sarebbe stato qui il 23 marzo per Italia-Inghilterra, la gara che apre il girone di qualificazione agli Europei 2024. E invece il suo posto in panchina, accanto a Roberto Mancini, sarà vuoto, proprio nello stadio dove i due gemelli del gol della Samp fecero faville contro il Napoli di Diego. 

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Vialli ha adoperato sempre toni educati nelle sue vite calcistiche: da giocatore, da allenatore, da opinionista televisivo, da team manager della Nazionale che gli regalò l'ultimo trofeo, l'Europeo. Soltanto una volta ha alzato la voce ed è stato per difendere se stesso e la Juve dagli attacchi sul doping lanciati da Zdenek Zeman, definito senza mezzi termini “un terrorista”. Vialli è stato fischiato negli stadi dove giocava da avversario perché incuteva timore nelle tifoserie. Ma tutte lo hanno rispettato, compresa quella napoletana, a cui dedicò due gol importanti segnati con la Nazionale nell'inverno dell'87, decisivi per la qualificazione all'Europeo del successivo anno. E napoletano è stato uno dei suoi amici e compagni più cari, Ciro Ferrara, che dopo Diego ha perso un altro fratello. 

Ecco, la squadra più bella d'Italia - il Napoli capolista - e i suoi tifosi ricordino Luca e la sua gioia di vivere in un altro momento di sofferenza del calcio, con la violenza folle che ha varcato i confini degli stadi ed è arrivata su un'autostrada, seminando terrore. Sarebbe anche un segnale di forza contro gli ultrà: nei nostri stadi vogliamo soltanto divertirci, come faceva Vialli.

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Il Mattino