Vincenzo D'Amico morto a 68 anni: quelle serate a Napoli sognando due scudetti

Cuore laziale e tanto affetto per il Napoli

Vincenzo D'Amico stroncato da un tumore a 68 anni
Vincenzo D'Amico era laziale nel profondo dell'anima. Ma aveva una grande simpatia per il Napoli e soprattutto Napoli. Era stato conquistato dalla tifoseria del San Paolo,...

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Vincenzo D'Amico era laziale nel profondo dell'anima. Ma aveva una grande simpatia per il Napoli e soprattutto Napoli. Era stato conquistato dalla tifoseria del San Paolo, quando era venuto a Fuorigrotta da calciatore avversario, e aveva poi approfondito la conoscenza partecipando alle trasmissioni televisive di emittenti cittadine. Abbiamo condiviso lo stesso salotto di Canale 21 per un breve periodo, oltre dieci anni fa. Il programma si chiamava Goal di Notte, storico marchio del giornalista Michele Plastino, amico del cuore di Vincenzo, come lui laziale innamorato di Napoli.

Ascoltare Vincenzo era un'esperienza bellissima. Conosceva molto bene il calcio, ma non adoperava le parole e gli aggettivi di altri commentatori televisivi, quelli che pensano di essere a una sessione di laurea a Coverciano e usano termini conosciuti solo dagli addetti ai lavori. Era la semplicità fatta persona, quel ragazzo di Latina che si faceva accompagnare negli studi di Canale 21 dal figlio Matteo, che allora si occupava dell'organizzazione della trasmissione. Matteo è rimasto nel mondo del calcio, lavora presso la Figc. 

Vincenzo sognava un altro scudetto per la Lazio. E anche per il Napoli. All'epoca in panchina c'era Mazzarri, con quel 3-5-2 esaltato da Cavani, Lavezzi, Hamsik. A Goal di Notte c'era un altro grande ex (ma della Roma) legato al Napoli, Nela, che era stato un calciatore azzurro per un paio di stagioni all'inizio degli anni '90. E poi Luis Vinicio, ex tecnico di Napoli e Lazio, e Walter Novellino, che aveva firmato la promozione in A del 2000 prima di essere congedato dal duo presidenziale Corbelli-Ferlaino per fare posto a Zdenek Zeman.

Si parlava di calcio e di vita, tanta serenità e niente veleni, mai una parola fuori posto. Caro Vincenzo, anche per questo ci manchi. 

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Il Mattino