Vincenzo D'Amico era laziale nel profondo dell'anima. Ma aveva una grande simpatia per il Napoli e soprattutto Napoli. Era stato conquistato dalla tifoseria del San Paolo, quando era venuto a Fuorigrotta da calciatore avversario, e aveva poi approfondito la conoscenza partecipando alle trasmissioni televisive di emittenti cittadine. Abbiamo condiviso lo stesso salotto di Canale 21 per un breve periodo, oltre dieci anni fa. Il programma si chiamava Goal di Notte, storico marchio del giornalista Michele Plastino, amico del cuore di Vincenzo, come lui laziale innamorato di Napoli.
Ascoltare Vincenzo era un'esperienza bellissima.
Vincenzo sognava un altro scudetto per la Lazio. E anche per il Napoli. All'epoca in panchina c'era Mazzarri, con quel 3-5-2 esaltato da Cavani, Lavezzi, Hamsik. A Goal di Notte c'era un altro grande ex (ma della Roma) legato al Napoli, Nela, che era stato un calciatore azzurro per un paio di stagioni all'inizio degli anni '90. E poi Luis Vinicio, ex tecnico di Napoli e Lazio, e Walter Novellino, che aveva firmato la promozione in A del 2000 prima di essere congedato dal duo presidenziale Corbelli-Ferlaino per fare posto a Zdenek Zeman.
Si parlava di calcio e di vita, tanta serenità e niente veleni, mai una parola fuori posto. Caro Vincenzo, anche per questo ci manchi.