Un bronzo per il cielo. La dedica è certamente speciale e sentita, il pensiero rivolto ad un angelo volato in Paradiso troppo in fretta. Legami che non si recidono, anzi...
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«Sono salito sul tatami con un unico obiettivo: vincere per dedicare il successo ad un ragazzo che adesso non c’è più. E in 15 secondi ho chiuso la pratica», ammette il cinque volte campione italiano, categoria +100 kg. «Miriam, la mia ragazza, ha una forza incredibile e, nonostante tutto, riesce a trovare le giuste motivazioni, per allenarsi e continuare il suo percorso agonistico». E’ venuto a mancare il più grande di sei fratelli. «Il buon Antonio Ciano mi è stato molto vicino ed ha saputo trasmettermi la necessaria carica. Ringrazio il titolato coach di comprovata esperienza», continua Vincenzo, che da un mese si allena senza infortuni e i risultati sono ben evidenti.
Tokyo 2020 il sogno da raggiungere e realizzare. «Voglio tentare di qualificarmi per le Olimpiadi in Giappone e so che posso farcela. Adesso intensificherò il carico di lavoro nei prossimi due mesi per lo sprint finale e darò tutto me stesso», assicura fiducioso D’Arco. «Trasferta non facile e particolarmente impegnativa, che si può considerare tutto sommato positiva. Complimenti a Vincenzo D’Arco, perché ha conquistato una medaglia di bronzo davvero pesante», osserva Ciano, direttore tecnico delle Fiamme Gialle. Da lassù Davide ha certamente approvato.
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Il Mattino