Vincenzo D'Arco, un bronzo dedicato
ad un angelo del Paradiso

Ciano e D'Arco
Ciano e D'Arco
di Diego Scarpitti
Mercoledì 16 Ottobre 2019, 14:31
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Un bronzo per il cielo. La dedica è certamente speciale e sentita, il pensiero rivolto ad un angelo volato in Paradiso troppo in fretta. Legami che non si recidono, anzi restano eterni. «A Davide Marasco, fratello della mia ragazza Miriam Boi, judoka classificatosi quinta nella stessa gara», spiega un commosso Vincenzo D’Arco, finanziere napoletano dal cuore d’oro. «Dopo la finale disputata all’European Open di Tallin, ho alzato lo sguardo, perché sapevo che Davide mi guardava ed era con me», racconta l’atleta delle Fiamme Gialle, riferendosi al compianto panettiere 32enne, morto purtroppo in un incidente stradale a Roma, nel mese di maggio, mentre andava a lavoro,  investito da una persona che procedeva contromano, risultata poi ubriaca.  
 

 


«Sono salito sul tatami con un unico obiettivo: vincere per dedicare il successo ad un ragazzo che adesso non c’è più. E in 15 secondi ho chiuso la pratica», ammette il cinque volte campione italiano, categoria +100 kg. «Miriam, la mia ragazza, ha una forza incredibile e, nonostante tutto, riesce a trovare le giuste motivazioni, per allenarsi e continuare il suo percorso agonistico». E’ venuto a mancare il più grande di sei fratelli. «Il buon Antonio Ciano mi è stato molto vicino ed ha saputo trasmettermi la necessaria carica. Ringrazio il titolato coach di comprovata esperienza», continua Vincenzo, che da un mese si allena senza infortuni e i risultati sono ben evidenti.

Tokyo 2020 il sogno da raggiungere e realizzare. «Voglio tentare di qualificarmi per le Olimpiadi in Giappone e so che posso farcela. Adesso intensificherò il carico di lavoro nei prossimi due mesi per lo sprint finale e darò tutto me stesso», assicura fiducioso D’Arco. «Trasferta non facile e particolarmente impegnativa, che si può considerare tutto sommato positiva. Complimenti a Vincenzo D’Arco, perché ha conquistato una medaglia di bronzo davvero pesante», osserva Ciano, direttore tecnico delle Fiamme Gialle. Da lassù Davide ha certamente approvato.
 
 
 
 

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