Asteroidi, 600 sorvegliati speciali. L'Italia è in prima fila

Asteroidi, 600 sorvegliati speciali. L'Italia è in prima fila
Non solo 2012 TC4, l'asteroide che il 12 ottobre si prepara a 'sfiorarè la Terra: sono più di 600 i sassi cosmici potenzialmente a rischio e pertanto tenuti...

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Non solo 2012 TC4, l'asteroide che il 12 ottobre si prepara a 'sfiorarè la Terra: sono più di 600 i sassi cosmici potenzialmente a rischio e pertanto tenuti sotto controllo: sono veri e propri sorvegliati speciali, in una caccia che vede l'Italia in prima fila con una schiera di astronomi, fisici e matematici. Sono almeno 150 e provengono da tutto il mondo quelli riuniti da oggi al 9 settembre a San Martino al Cimino (Viterbo), nel convegno internazionale di Meccanica celeste (Celmec). «Dire che ci sono asteroidi a rischio non deve creare panico: significa che la probabilità che un asteroide abbia un impatto non è nulla, ma per stabilire se l'impatto possa avvenire serve un enorme sforzo che metta insieme osservazioni e calcoli», ha detto una delle organizzatrici del convegno, Alessandra Celletti, del dipartimento di Matematica dell'università di Roma Tor Vergata. «Sono tanti gli oggetti del Sistema Solare che si avvicinano alla Terra - ha proseguito la ricercatrice - e molti di questi passano fra la Terra e la Luna. Per questo è fondamentale avere un monitoraggio attento degli asteroidi che potrebbero essere una minaccia per il nostro pianeta».


Un compito, ha aggiunto, nel quale è «fondamentale che gli astronomi osservino gli asteroide, indicandone la posizione ai matematici, che ne calcolano la traiettoria». Sono calcoli importantissimi anche per le missioni spaziali dirette agli asteroidi, come la giapponese Hayabusa 2, che nel giugno 2018 dovrebbe raggiungere l'asteroide 162173 Ryugu, prelevandone dei campioni da portare a Terra nel dicembre 2020. Attesi da astronomi ed esperti di meccanica celeste anche i risultati di Osiris-Rex ( Origins, Spectral Interpretation, Resource Identification, Security, Regolith Explorer), la missione della Nasa lanciata nel settembre 2016 e che nel 2019 dovrebbe raggiungere Bennu, l'asteroide che si ritiene possa colpire la Terra fra un secolo e mezzo. «Prelevare campioni di asteroidi - ha rilevato Celletti - è importantissimo per ricostruire la storia del Sistema Solare». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino