Cresce l'attenzione. Bullismo e cyberbullismo sono fenomeni più segnalati al Nord (56%); sono in crescita le segnalazioni che vedono come vittime i più...
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La prevalenza delle vittime è di nazionalità italiana (con un dato che si attesta attorno all'85% dei casi): bambini e adolescenti di origine straniera contattano Telefono Azzurro principalmente per altre motivazioni parlando di episodi di bullismo o cyberbullismo solo legati ad altre difficoltà. Le femmine vittime di bullismo sono il 45%, dato che sale al 70% per episodi di cyberbullismo. I bulli - rileva ancora lo studio - sono generalmente maschi (60% dei casi) e amici o conoscenti della vittima. Le ragazze sono responsabili del 25% dei casi in cui la bulla agisce sola, cui si aggiunge un 15% in cui opera in gruppo. L'età delle vittime si sta abbassando: un trend in crescita è quello che vede come vittime bambini sempre più piccoli, anche di 5 anni.
Le richieste di aiuto per episodi di cyberbullismo hanno inizio durante le scuole secondarie di primo grado e proseguono in adolescenza (1 richiesta su 2 coinvolge preadolescenti). I casi di richiesta di aiuto per bullismo o cyberbullismo vengono segnalati anche con altre problematiche: problemi scolastici, difficoltà relazionali e problematiche legate all'area della salute mentale (bassa autostima, ansia diffusa, paura o fobie, gli atti autolesivi, le ideazioni suicidarie e i tentativi di suicidio) le principali. Tra le conseguenze dell'essere vittima di bullismo che vengono riportate nelle richieste di aiuto gestite da Telefono Azzurro si evidenziano le situazioni di ansia diffusa che possono portare all'abbandono/dispersione scolastica, ad atti autolesivi, alle ideazioni suicidarie e ai tentativi di suicidio. Il 30% delle vittime di bullismo mette in atto comportamenti di autolesionismo, mentre il 10% avrebbe pensato o tentato il suicidio.
Le difficoltà emotive e comportamentali sperimentate dalle vittime e dai bulli possono continuare anche in età adulta producendo effetti negativi a lungo termine, come per le vittime una bassa autostima e con scarso valore di sé, una maggiore tendenza alla depressione; per i bulli a comportamenti antisociali o vandalici, all'uso e abuso di sostanze (come alcool o droghe), fino all'aggregazione in gang o allo sviluppo di comportamenti criminali. Anche gli «spettatori» possono sviluppare conseguenze in relazione a quanto vissuto: sviluppo di sentimenti di colpa o di impotenza per non essere intervenuti nell'interrompere il bullo o nell'aiutare la vittima e, a lungo termine, scarsa empatia o incapacità di fidarsi degli altri. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino