Far ripartire i grandi eventi di massa, nell'era del coronavirus, non sarà un'impresa facile. C'è però uno strumento che potrebbe aiutare,...
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I grandi eventi che sono ripartiti negli ultimi tempi, ovviamente, si tengono a porte chiuse. Al momento non è possibile fare di più, ma è innegabile che il mancato indotto dell'accesso degli spettatori rischia di creare ulteriori danni alle economie dei paesi più colpiti dalla pandemia. Nei paesi asiatici che hanno la maggior esperienza in fatto di epidemie virali, come ad esempio la Cina e la Corea del Sud, colpite nel 2002 anche dalla Sars, le docce disinfettanti sono già una realtà e, come riporta sempre Londra Italia, diversi organizzatori di eventi hanno già proposto la loro introduzione alle autorità britanniche.
L'installazione di questi strumenti non dovrebbe essere un problema nei paesi occidentali: in diversi parchi tematici e altre attrazioni sono già presenti delle docce nebulizzanti, che spruzzano acqua per rinfrescare gli avventori nelle giornate estive più torride. Si tratterebbe comunque di una misura aggiuntiva a quelle ormai ampiamente adottate da tutti i paesi più colpiti: termoscanner per il controllo della temperatura all'ingresso, mascherine e altri dpi, app di tracciamento dei contagi sugli smartphone.
Il governo presieduto da Boris Johnson ha già ricevuto la proposta da aziende produttrici e organizzatori di eventi, tra cui Craig Hassall, ad della Royal Albert Hall di Londra. Anche nel Regno Unito va in qualche modo fronteggiata un'emergenza ormai drammatica, come spiega Lucy Noble, presidente della National Arena Association (che riunisce 23 tra le maggiori sale da concerto, come l'O2 di Londra, la Manchester Arena e la Utilita Arena di Birmingham): «Se non ripartiamo tra pochi mesi, per il settore ci sarà un'implosione da cui sarà difficile riprendersi e questo comporterà la perdita di migliaia di posti di lavoro». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino