Datagate, gli Usa ricattarono Yahoo: «Dati agli 007 oppure arriva una maximulta»

Datagate, gli Usa ricattarono Yahoo: «Dati agli 007 oppure arriva una maximulta»
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L'amministrazione americana nel 2008 minacciò una maxi-multa ai danni di Yahoo che resisteva alla richiesta di fornire informazioni sulle e-mail dei propri utenti agli 007 della National Security Agency (Nsa).



Lo rivela il Washington Post, citando alcuni documenti della corte che si occupò della lunga e segretissima battaglia legale tra il gruppo e il governo americano. Documenti - circa 1.500 pagine - che mostrano quanto aggressivo fu il pressing di Washington sui big di internet per far loro accettare il famigerato programma Prism, quello svelato dalla 'talpà Edward Snowden e che ha scatenato lo scandalo del Datagate. Quello che in molti hanno ribattezzato il Grande Fratello Usa, e attraverso il quale sono state spiate sul web milioni di persone, americani e non: dalle e-mail ai video su Youtube, dalle foto alle chiamate su Skype, dal trasferimento di file a tutti i tipi di chat (messaggistica, chat vocali e video).



Dalle carte emerge come il governo chiese a Yahoo di fornire le informazioni richieste già nel 2007. Informazioni relative a persone fuori dagli Stati Uniti, anche se tra loro c'erano anche cittadini americani. I dati sollecitati non riguardavano i contenuti delle e-mail, ma i cosiddetti 'metadatà, vale a dire informazioni sui destinatari e sulle date delle e-mail. La società quindi obiettò come consegnare tale materiale sarebbe stato incostituzionale, oltre che una chiara violazione della privacy dei propri utenti. Ma questo non è stato il parere sia della Foreign Intelligence Surveillance Court sia della Foreign Intelligence Court Review in appello.



L'amministrazione allora arrivò a minacciare una sanzione pari a 25.000 dollari per ogni giorno di inadempienza dalla data dell'ordine inviato al quartier generale di Sunnyvale. Alla fine Yahoo dovette capitolare e divenne una delle prime società tecnologiche a partecipare al programma Prism, frutto del Patriot Act, la legge federale concepita dopo gli attenatti dell'11 settembre 2001 e che, con lo scopo di prevenire attacchi terroristici, rafforzò i poteri di polizia e di intelligence. Anche quelli della Nsa, a cui ben presto riversarono le informazioni richieste tutti i big della Silicon Valley e non solo: da Google a Apple a Facebook a Microsoft.




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Il Mattino