Facebook, più controlli contro haters e pornografia con la sezione "Page Quality"

Facebook, più controlli contro haters e pornografia con la sezione "Page Quality"
Qualche passo in avanti per la sicurezza e  per la correttezza l'aveva già fatto negli scorsi mesi, ma ora, forse in previsione del voto Europeo, c'è...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Qualche passo in avanti per la sicurezza e  per la correttezza l'aveva già fatto negli scorsi mesi, ma ora, forse in previsione del voto Europeo, c'è una vera stretta contro i contenuti che violano le policy di Facebook.

A partire da oggi il social network inserisce una nuova sezione chiamata «Page Quality», in cui gli amministratori di un determinato spazio troveranno tutti i post che sono stati rimossi per violazione delle policy come hate speech, bullismo, contenuti pornografici. «Stiamo intraprendendo nuove iniziative su come gestiamo i contenuti della pagina che vanno contro le nostre politiche», spiega la società di Mark Zuckerberg in un post ufficiale. Inoltre, la piattaforma sta aggiornando la sua politica sui "recidivi", cioè coloro a cui la Pagina è stata bloccata per contenuti inappropriati e poi ne hanno riaperte un'altra con le stesse finalità. Per questo motivo la piattaforma «potrà rimuovere Pagine o Gruppi» anche se non violano direttamente la policy di Facebook ma sulla base di una serie di informazioni. Come, ad esempio, «confrontare il nome della persona che gestisce una Pagina se è lo stesso o simile a quella di una Pagina già rimossa». 
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino