L'Unione europea è pronta a intervenire sul tema delle fake news e sulla rimozione dei contenuti illegali in rete, se gli operatori non si attiveranno in maniera...
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«La rete è diventato il mezzo più importante di informazione dei cittadini e il sistema dei media tradizionali, che regge il sistema democratico, è stato scosso da questa rivoluzione - ha sottolineato Viola -. La situazione è preoccupante, anche perché ci sono algoritmi che amplificano le fake news. Per questo il presidente Juncker ha inviato una lettera al presidente del Parlamento europeo per spiegare che un'iniziativa politica è necessaria». Secondo Viola occorre «aiutare i giornalisti a mantenere la loro professionalità e per questo è stata riformata la regolamentazione del diritto d'autore europeo con il riconoscimento della testata» e «la protezione dei contenuti in rete». «Occorre però avere ben presente - ha insistito - che ciò è illegale nella vita reale, lo è anche nella vita online. Per questo abbiamo chiesto alle piattaforme di rimuovere i contenuti illegali entro qualche mese, altrimenti saremmo costretti a intervenire. L'altro aspetto è l'alfabetizzazione digitale: le fake news non sono illegali e non vogliamo istituire il ministero della verità, bisogna combatterle con la cultura».
Anche la Fedeli ha sottolineato la necessità di intervenire a livello culturale e per questo ha ricordato il raggiungimento di un accordo «sull'educazione civica al digitale che partirà il 31 ottobre con programmi mirati nelle scuole, insieme a Google, a Confindustria ed anche ad altri soggetti che hanno la responsabilità delle diverse piattaforme». «Noi possiamo fare molto, molto possono fare i media, ma deve esserci una alleanza a 360 gradi su questo», ha sottolineato la ministra, aggiungendo che a metà ottobre verrà, inoltre, «dato il via a iniziative per l'educazione al rispetto dell'articolo 3 della Costituzione, perché ci sono falsità che vengono attribuite alla Costituzione» e «dall'8 gennaio, a 70 anni dalla sua entrata in vigore, abbiamo concordato con Gentiloni e Padoan di distribuire in tutte le scuole la Costituzione italiana».
«Quello che ci permette di tornare ai fatti sono gli strumenti - ha aggiunto la Maggioni, ricordando che il Prix è intitolato proprio 'Back to facts' -. Non è che i falsi siano mancati nella storia, quello che è cambiato è la pervasività di chiunque voglia inquinare il mondo delle notizie, anche usando il più subdolo degli strumenti che è il verosimile». Al dibattito erano presenti Augusto Rasori e Francesco Conte per Lercio.it, che hanno mostrato la loro satira in rete, sottolineando proprio la differenza con le fake news. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino