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Batterie che si ricaricano ancora più velocemente, senza fili, con celle solari e macchine fotografiche. Tecnicamente, si chiamano batterie quantiche perché questa nuova classe di dispositivi operano secondo i principi della fisica quantistica, la scienza che studia l’infinitamente piccolo. Un prototipo è stato messo a punto da Tersilla Virgili, dell’Istituto di fotonica e nanotecnologie del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ifn), e Giulio Cerullo, del dipartimento di Fisica del Politecnico di Milano. I ricercatori hanno dimostrato che è possibile fabbricarle con un potere di ricarica che aumenta progressivamente con la capacità (e quindi con le dimensioni) della batteria. Svolto insieme con altri gruppi di ricerca internazionali, il loro lavoro è stato pubblicato su Science Advances.
«Il tempo di ricarica è inversamente correlato alla capacità della batteria e cioè alla quantità di carica elettrica immagazzinata», spiega Virgili a proposito del dispositivo messo a punto: una microcavità realizzata con materiale costituito da molecole organiche disperse in una matrice inerte.
«Ogni molecola rappresenta un’unità che può esistere in uno stato di sovrapposizione quantistica di due livelli di energia (fondamentale ed eccitato), simile al modo in cui un qubit, l'unità base di informazione quantistica, può essere sia 0 che 1 contemporaneamente nei computer quantistici», specifica Cerullo.
Il Mattino