Consentire di andare in orbita per effettuare esperimenti in microgravità in tempi brevi e a costi ridotti, con la possibilità di recuperare il carico utile,...
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Il progetto Mistral (MIni-SaTellite con capacità di Rientro Avio-Lanciabile) prevede lo sviluppo di un sistema di rientro atmosferico “intelligente” per una capsula che potrà essere agganciata a una micro-piattaforma spaziale multiruolo e aviolanciabile, della classe di 40-50 chilogrammi, per il recupero del carico utile e dei campioni sperimentali. Può essere utilizzato per un ampio panorama di missioni di istituzioni pubbliche e di privati. L’essere associato a piattaforme aviolanciabili, svincolate dalla disponibilità di una tradizionale base di lancio fissa e dalle sue limitazioni, rende Mistral più flessibile e di rapido impiego.
Caratterizzato dall’utilizzo di nuove leghe ultraleggere, materiali e tecnologie “green”, integra anche sistemi di health monitoring, grazie a sensori inseriti nelle parti critiche come lo scudo termico dispiegabile, la cui apertura è modulabile per un controllo attivo della traiettoria di rientro. Inoltre, il sistema di gestione della micro-piattaforma denominato “Space Twitter” consente alla capsula in orbita di inviare in maniera automatica e con continuità dei “tweet”, ovvero brevi messaggi, per comunicare il proprio stato operativo a una serie di micro-stazioni terrestri dedicate.
Con Mistral sono state create le condizioni per lo sviluppo industriale di una piattaforma satellitare innovativa per il rientro di campioni/carichi utili da orbita bassa terrestre, per la gestione di emergenze sulla terra e con la possibilità di applicazioni “planetarie”. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino