Non solo Tiangong 1, altri due «detriti spaziali» in caduta domani: ecco dove precipiteranno e a che ora

Non solo Tiangong 1, altri due "detriti spaziali" in caduta domani: ecco dove precipiteranno e a che ora
A piovere dal cielo non c'era solo la stazione spaziale cinese Tiangong 1, appena rientrata sul Pacifico meridionale: come in una staffetta, quest'ultima lascia la scena...

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A piovere dal cielo non c'era solo la stazione spaziale cinese Tiangong 1, appena rientrata sul Pacifico meridionale: come in una staffetta, quest'ultima lascia la scena ad altri due detriti spaziali, più piccoli, che si preparano a rientrare sulla Terra il 3 aprile, stando a quanto indica la californiana Aerospace Corporation, il cui centro di ricerca dagli anni '50 esercita, grazie a fondi governativi, la sorveglianza di tutti gli aspetti delle missioni spaziali militari, civili e commerciali.





Uno dei detriti in arrivo è una parte del razzo europeo Ariane 5, che era stato lanciato il 4 maggio 2007 dalla base di Kourou (Guyana francese) per portare in orbita il satellite per le comunicazioni Astra 1L. Il rientro nell'atmosfera è previsto al momento martedì 3 aprile alle 13.00 Utc (Tempo coordinato universale), ossia le 15,00 italiane, più o meno 12 ore. Potrebbe cioè avvenire dalle 3.00 del mattino del 3 aprile alle 3 del mattino del 4 aprile. Al momento l'area in cui potrebbe avvenire il rientro attraversa soprattutto la fascia settentrionale del Sud America e l'Africa centrale.

Sempre il 3 aprile è atteso il rientro di un frammento del razzo indiano Pslv (Polar Satellite Launch Vehicle), che nel 2012 era stato lanciato dalla base di Satish Dhawan per portare in orbita il satellite radar per l'osservazione della Terra Risat-1. Al momento il rientro è previsto per le 12.50 Utc del 3 aprile, ossia le 14.50 italiane più o meno 14 ore, quindi a partire dalle 00.50 del 3 aprile alle 00.50 del 4 aprile. L'area del possibile rientro è ancora molto vasta. Sono solo due esempi di come il rientro nell'atmosfera di detriti spaziali sia molto più frequente di quanto si immagini: basti pensare ne sono avvenuti sei nel marzo 2018, otto in febbraio e due in gennaio.
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Il Mattino