«Apri gli occhi: hai un mondo dentro, esploralo. Essere un geologo significa comprendere i miliardi di anni, che hanno trasformato il passato per raccontare il...
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La figura professionale del geologo sarà irrinunciabile nella gestione sostenibile del territorio e dell’ambiente e delle risorse della Terra, così il viaggio filmato si apre su catastrofi e bellezza, umanità e civiltà. Immagini spettacolari che attraversano eventi naturali come terremoti, eruzioni vulcaniche, tsunami, frane, inondazioni (spesso in relazione al mutare delle condizioni climatiche) ma anche la meravigliosa forza buona della Natura. «Incontrerai esseri umani – recita la voce narrante – e avranno bisogno di te, la tua conoscenza servirà a edificare civiltà, a cercare l’energia necessaria alla sopravvivenza, a prepararsi a catastrofi che non comprenderanno e a quelle di cui ne saranno la causa. Ti innamorerai e allora difendi questa bellezza, indicando una vita sostenibile, che li difenda dai cambiamenti globali. Sarai un geologo, sarà una tua responsabilità».
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I corsi di laurea in Scienze Geologiche sono attivi in 28 atenei italiani, come riportato nella pagina web creata dalla Società Geologica Italiana allo scopo di promuovere l’immatricolazione nelle diverse sedi italiane. I corsi sono distribuiti su tutto il territorio nazionale e ciascuno di essi, oltre a preparare a una educazione ambientale di alto profilo, crea competenze particolari per la difesa del territorio e per il suo utilizzo sostenibile, per la ricerca delle risorse naturali necessarie alla vita e allo sviluppo delle comunità e a un loro sfruttamento intelligente e ancora sostenibile.
«La recente pandemia – spiega Sandro Conticelli, presidente della Società Geologica Italiana – ha sconvolto e sta ancora sconvolgendo l'intero pianeta mettendo in luce la fragilità dell'essere umano di fronte a qualsiasi evento catastrofico naturale che colpisce la società moderna. La crisi indotta dal Covid-19 ci ha costretti a riflettere sulla inalienabile necessità di investire maggiori risorse umane e finanziarie, nella ricerca e ci ha fatto comprendere come, in questi mesi di isolamento, la natura abbia riacquistato i suoi spazi lasciati liberi dall'opprimente presenza umana».
Il rapido cambiamento climatico non ha limiti e, assieme allo svilupparsi delle pandemie, crea effetti di grande portata, che si ripercuotono sulla vita della società con gravi conseguenze economiche, che affliggono popoli e nazioni, ma nonostante i tragici eventi, l'umanità non sembra trarre insegnamenti dalle tragedie che la investono.
È ora di voltare pagina avviando un percorso virtuoso che miri a una fruizione attenta e rispettosa del territorio in cui viviamo e delle sue risorse. Questo percorso deve partire da una prevenzione concreta e reale attraverso strumenti adeguati, di conoscenza e cultura, e attraverso un'adeguata educazione geologica e ambientale.
Purtroppo, gli episodi recenti dovrebbero far riflettere su quanto sia sbagliata la percezione che tutto sia geograficamente confinato. Alcuni esempi possono aiutare a comprendere la portata dell'impatto di eventi naturali ritenuti di interesse locale che invece oltrepassano i limiti geografici e i confini nazionali per trasformarsi in effetti globali. L'eruzione del vulcano Eyjafjallajökull, in Islanda, ebbe inizio il 14 aprile 2010 con una magnitudo moderata e sebbene fosse stata considerata una eruzione a scala regionale presto si comprese di quanto avrebbe comportato per il traffico aereo di tutto l’emisfero boreale, paralizzandolo a livello mondiale per diverse settimane, con in seguito una coda, durata mesi, di ritardi, cancellazioni e disagi vari con un impatto negativo sull'economia europea.
«Nell'imprevedibilità di eventi a misura d'uomo, dobbiamo essere consapevoli di quanto questi possano ancora essere previsti sulla scala temporale geologica – continua il presidente della Società Geologica Italiana – la ricerca scientifica rimane l'unico strumento efficace per ridurre il divario di conoscenza tra l'imprevedibilità e l'affidabilità di questi eventi e per combinare un'efficace prevenzione dai pericoli naturali (rischio sismico, vulcanico e idrogeologico e dei cambiamenti climatici)».
Questi sono i motivi per cui la Società Geologica Italiana ha ritenuto di lanciare un messaggio ai giovani che si accingono a iscriversi, o che lo faranno il prossimo anno, all’università con il fine di sensibilizzare le nuove generazioni a una riflessione sul futuro che li attende e sul futuro del pianeta, cercando di invogliarli a intraprendere un percorso di studi che li porti a diventare scienziati, professionisti, insegnanti al servizio del nostro pianeta malato e sempre più spesso dimenticato.
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Il Mattino