Sclerosi multipla, un database coi big data: 240 milioni di sequenze Tcr

Sclerosi multipla, un database coi big data: 240 milioni di sequenze Tcr
Un nuovo aiuto nella lotta alla sclerosi multipla. Grazie all'utilizzo della tecnologia dei big data è stato realizzato un database con più di 240 milioni...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Un nuovo aiuto nella lotta alla sclerosi multipla. Grazie all'utilizzo della tecnologia dei big data è stato realizzato un database con più di 240 milioni di sequenze del recettore dei linfociti T o Tcr. A crearlo uno studio europeo, guidato dall'Università di Firenze, che ha unito medicina e bioinformatica. La ricerca è stata pubblicata su EBioMedicine. «Un ruolo fondamentale nella sclerosi multipla, malattia cronica infiammatoria del sistema nervoso centrale a base autoimmune - spiega Clara Ballerini, docente di patologia generale all'Ateneo fiorentino e coordinatrice del lavoro insieme ad Andreas Lossius dell'Università di Oslo -, è svolto dai linfociti T autoreattivi». La scienza medica attuale è cosciente che i linfociti T di un organismo, grazie allo sviluppo delle tecniche di sequenziamento, possono essere studiati tramite l'assetto molecolare del loro recettore (recettore dei linfociti T o Tcr).

Ma a oggi lo studio di questo recettore, presente in ogni persona con più di un miliardo di molecole diverse si è scontrato con un limite: i pochi campioni analizzati nei singoli studi condotti su liquido cefalorachidiano e l'assenza di una analisi statistica condivisa. «A questo problema ovvia il nostro studio - afferma Ballerini -. Abbiamo realizzato una collaborazione con più laboratori europei, che ci ha permesso di costruire un unico database con più di 240 milioni di sequenze, discusse e analizzate insieme a un gruppo di bioinformatici dell'Università di Oslo, creando un ponte fra il dato molecolare, la funzione biologica del recettore e la malattia. La nostra analisi, a cui ha contribuito Fism, ha fornito una caratterizzazione completa delle diverse dimensioni che costituiscono il repertorio Tcr nella sclerosi multipla e della variabilità di queste dimensioni nei tessuti studiati»

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino