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«Digitalizzazione significa far cambiare il modello dell'insegnamento tenendo conto che i ragazzi sono nativi digitali. La mia persona in sostanza è al centro di un'operazione complessa che abbiamo cercato di fare in modo molto articolato e i sindacati interagiscono con noi per capire gli aspetti critici ma anche quelli veramente innovativi».
Lo ha detto il ministro dell'istruzione, università e ricerca, Stefania Giannini, intervenendo telefonicamente a un dibattito sull'agenda digitale all'Internet festival di Pisa. Il ministro avrebbe dovuto intervenire personalmente ma impegni personali improvvisi le hanno fatto declinare l'invito.
All'esterno dell'arena dove si svolgeva il dibattito si erano anche radunate poche decine di contestatori dei centri sociali e della sinistra radicale, giunti per manifestare contro la riforma della scuola del Governo Renzi, ma se ne sono andati subito dopo avere appreso che Stefania Giannini non sarebbe stata presente.
«Il nostro impegno sulla digitalizzazione - ha concluso il ministro - è un fatto complesso e per questo ci vuole un impegno corale. In concreto abbiamo chiesto 45 milioni per poter far sì che l'accesso a internet sia patrimonio di tutti. Se arriveranno avremmo centrato l'obiettivo».
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Il Mattino