«La perdurante scarsezza delle precipitazioni, nella primavera appena trascorsa, ha causato un abbassamento dei livelli d'acqua in fiumi, negli invasi e nelle falde...
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«A grande scala - continua Tortorici - stiamo assistendo a cambiamenti climatici che ci stanno portando verso una desertificazione di parte del nostro territorio, ma la siccità è un fenomeno naturale che periodicamente si ripresenta con picchi che mettono a dura prova l'uomo, le sue attività produttive e l'ambiente. Malgrado questo fenomeno si verifichi ripetutamente, non si è riusciti a mettere in campo, per tempo, misure di contrasto alla siccità. Da decenni i geologi hanno lanciato il loro grido di allarme sulla questione risorse idriche, sia dal punto di vista quantitativo sia qualitativo».
«La risorsa idrica - prosegue Tortorici - deve essere innanzitutto risparmiata, tutelata e sfruttata con ulteriori e mirate opere di captazione (ed eventualmente trattenuta da opere artificiali), solo dopo avere stabilito quali aree del nostro territorio e in che misura sono le più carenti. In questi giorni si discute della possibile realizzazione di nuovi bacini, ma sono così necessarie nuove cattedrali nel deserto?». È dunque fondamentale per il geologo «ripartire dall'educazione di adulti e bambini, di cittadini comuni e amministratori, di un utilizzo attento della risorsa idrica e del rispetto del territorio. Se questo non avverrà, le nostre parole rimarranno gettate al vento e continueremo ad alternare i dibattiti tra siccità e bombe d'acqua» Leggi l'articolo completo su
Il Mattino