Uno sguardo al valzer delle lune di Giove grazie a «occhio» italiano

Uno sguardo al valzer delle lune di Giove grazie a «occhio» italiano
Un occhio italiano seguirà il valzer delle maggiori lune di Giove: Io, Europa e Ganimede. Una danza nel quale ognuno ruota intorno all'altro con sincronia perfetta. E...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Un occhio italiano seguirà il valzer delle maggiori lune di Giove: Io, Europa e Ganimede. Una danza nel quale ognuno ruota intorno all'altro con sincronia perfetta. E questo sarà possibile grazie al contributo italiano alla missione Juice che verrà lanciata nel 2022 dall'Agenzia Spaziale Europea (ESA) con l'obiettivo di studiare l'intero sistema di Giove e in particolare l'abitabilità delle sue lune, prime fra tutte Ganimede ed Europa, ove si pensa ci sia un oceano sotterraneo con condizioni potenzialmente abitabili.


Questo è possibile grazie alla meccanica celeste, ha detto Alessandra Celletti del dipartimento di Matematica e Fisica dell'università di Roma Tor Vergata, fra le organizzatrici del convegno internazionale di Meccanica celeste (Celmec) che riunisce fino al 9 settembre a San Martino al Cimino (Viterbo) circa 150 tra astronomi, fisici e matematici provenienti da tutto il mondo.

Celletti si occupa insieme a Giuseppe Pucacco di un 'pezzettinò della missione Juice, e in particolare proprio del tema della risonanza. Il gruppo è coordinato da Luciano Iess dell'università di Roma, Sapienza. «Ad oggi non esiste una missione spaziale in grado di arrivare su un'altra stella, possiamo però raggiungere pianeti vicino al nostro, come Giove, per capire se in questi ci sono condizioni in grado di ospitare la vita, anche in forma elementare», spiega Alessandra Celletti. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino