I virus più antichi scoperti dagli scienziati fino ad oggi hanno 30 milioni di anni. Erano un flagello per gli antenati dei moderni mammiferi e loro tracce sono state...
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La loro origine risale al periodo compreso fra 33 milioni e 100.000 anni fa, all'inizio dell'Oligocene, un periodo segnato in parte dal raffreddamento climatico che ha portato alle ere glaciali e nel quale si sono formate anche le vaste praterie dominate dai grandi mammiferi. Il virus era diffuso in tutti i continenti, ad eccezione di Antartide e Australia, ed è passato per oltre 20 volte da una specie all'altra: dai carnivori, ai roditori, ai primati.
''I virus esistono ovunque si trovi la vita e hanno avuto un impatto significativo sull'evoluzione di tutti gli organismi, dai batteri agli esseri umani'', rileva uno degli autori, Welkin Johnson. ''Purtroppo - aggiunge - i virus non lasciano fossili alle spalle, il che significa che sappiamo molto poco su come hanno origine e si evolvono''. Nel corso di milioni di anni, tuttavia, ''le loro sequenze genetiche – spiega Johnson - si accumulano nel Dna degli organismi che li ospitano o che li hanno ospitati e questi resti molecolari possono aiutare a esplorare la storia del virus''.
Per cercare le tracce degli antichi virus i ricercatori hanno analizzato le banche dati che contengono le sequenze del Dna dei mammiferi. Un volta individuati i resti di ERV-Fc, sono stati analizzati per ricostruire la storia ed evoluzione del virus. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino