Cancro, ora il computer suggerisce la terapia migliore in dieci minuti

Cancro, ora il computer suggerisce la terapia migliore in dieci minuti
Dieci minuti per analizzare un caso e suggerire la terapia anti-cancro migliore. Contro le 160 ore necessarie a un medico in carne e ossa. È quanto impiega Watson, il...

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Dieci minuti per analizzare un caso e suggerire la terapia anti-cancro migliore. Contro le 160 ore necessarie a un medico in carne e ossa. È quanto impiega Watson, il supercervellone fatto di chip di proprietà di Ibm.  Lo afferma uno studio pubblicato dalla rivista Neurology Genetics coordinato dal New York Genome Center. La ricerca è stata condotta su un paziente di 76 anni con un glioblastoma: tumore cerebrale che ha una percentuale di sopravvivenza media a cinque anni dalla diagnosi di appena il 17%. Nonostante l'intervento chirurgico di rimozione, tre settimane di radioterapia e poi un lungo ciclo di chemio, l'uomo è morto meno di un anno dopo la scoperta della malattia.


Per verificare la possibilità che ci fosse una terapia diversa i ricercatori hanno sequenziato il dna del tumore prima con uno dei test che si usano normalmente, che analizza solo alcune parti del genoma, e poi con un sequenziamento totale sia del Dna che dell'Rna. I dati sono stati poi analizzati separatamente da Watson e da un team di ricercatori che includeva un oncologo, un neuro-oncologo e un bioinformatico. Watson ha impiegato 10 minuti per giungere alle raccomandazioni finali, mentre al team di umani sono servite 160 ore.

«Penso che per i medici non sia possibile maneggiare la valanga di dati che ci sono oggi, destinata a crescere nel futuro - afferma Robert Darnell, uno degli autori dello studio,-. Il tempo è una variabile chiave per il paziente, e le intelligenze artificiali ci offrono la possibilità di avere uno strumento completamente nuovo da utilizzare».


Watson, il sistema di intelligenza artificiale creato dall'IBM, viene attualmente utilizzato da alcuni ospedali in Usa e in India per l'oncologia e nel tumore al seno vanta fino al 90% di concordanza con le diagnosi dei medici umani. Questo è uno degli studi che dimostra la sua efficacia anche nell'oncogenomica, la branca che studia studia il genoma umano con lo scopo specifico di trovare metodi di prevenzione e di cura dei tumori. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino