Albino e Plautilla, Leonardo da Vinci a Villa Pignatelli

Debutto assoluto a Napoli, al Museo Aragona Pignatelli Cortes, per “Albino e Plautilla”, intermezzo buffo di Leonardo Vinci, per la drammaturgia e la regia di Angela...

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Debutto assoluto a Napoli, al Museo Aragona Pignatelli Cortes, per “Albino e Plautilla”, intermezzo buffo di Leonardo Vinci, per la drammaturgia e la regia di Angela Di Maso con Massimo Finelli (attore), Gaia Petrone (mezzosoprano), José Povedano Ruiz (baritono), Bruno Leone (maestro burattinaio) e l’ensemble Talenti Vulcanici diretto da Stefano Demicheli. Una produzione della Fondazione Pietà de’ Turchini, che con questo allestimento rinnova il suo impegno rivolto alla valorizzazione e riscoperta del repertorio musicale di Scuola Napoletana. Con i costumi di Giusi Giustino, luci e suono di Francesco D’Antuono e la consulenza musicologica di Paologiovanni Maione, “Albino e Plautilla” è stata presentata nell’ambito del Convegno internazionale: Napoli e Venezia nel Settecento, due capitali dello spettacolo.


“Albino e Plautilla” sono i protagonisti dell’intermezzo buffo che il compositore Leonardo Vinci, pone tra gli atti della tragedia “Silla Dittatore”, rappresentata, in prima esecuzione assoluta, il 1 novembre del 1723 al Palazzo Reale di Napoli. Dall’analisi della partitura originale di Vinci, ritenuto tra i massimi esponenti della “scuola musicale napoletana”, Angela Di Maso trae spunto per la sua originale drammaturgia in cui è lo stesso compositore, divenuto personaggio, interpretato dall’attore Massimo Finelli, a condurre lo spettatore nelle trame e nei segreti dei suoi righi pentagrammati attraverso il racconto della sua vita e, ancor più, della sua misteriosa morte. Alla seriosità del personaggio fa da contraltare il Pulcinella delle “guarattelle”, nelle sue incursioni affidate a Bruno Leone, maestro indiscusso in questa antichissima forma d’Arte. Il programma musicale, eseguito dall’ensemble Talenti Vulcanici sotto la guida di Stefano Demicheli, è stato aperto dalla “Sinfonia in la maggiore per due violini, viola e basso continuo” di Nicola Antonio Porpora . Leggi l'articolo completo su
Il Mattino