Granchio blu, cos'è (e perché è pericoloso). Ma c'è chi lo vende: «Buono con la pasta, ha il sapore di astice»

Il governo ha stanziato 2,9 miliardi per contenere il fenomeno della diffusione della specie che distrugge cozze e vongole. Ma intanto spunta nei supermercati di Grosseto a 8,95 euro al chilo

Granchio blu, cos'è (e perché è pericoloso). Ma c'è chi lo vende: «Buono con la pasta, ha il sapore di astice»
Granchio blu, cos'è (e perché è pericoloso). Ma c'è chi lo vende: «Buono con la pasta, ha il sapore di astice»
Venerdì 4 Agosto 2023, 18:50 - Ultimo agg. 7 Agosto, 08:11
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Una specie aliena, che in molti sostengono sia buonissima con la pasta («ha il sapore dell'astice»). C'è chi invece ne sottolinea la pericolosità per tutto l'ecosistema marino. Il granchio blu è apparso sulle spiagge italiane già da qualche tempo ma negli ultimi anni la sua presenza è sempre più costante. Colpa dei cambiamenti climatici, con specie proveniente da altre latitudini (e per questo definite «aliene»), che soppiantano le specie autoctone e alterano profondamente un delicato equilibrio. «È quello che sta accadendo quest'anno con l'emergenza del granchio blu, il Callinectes sapidus, che ha un pesante impatto ecologico, per la riduzione della biodiversità, ed economico, per i danni alla pesca in particolare», ha spiegato Ernesto Azzurro, dirigente di ricerca all'Istituto per le Risorse biologiche e le biotecnologie marine del Consiglio nazionale delle ricerche (Irbim-Cnr) di Ancona, particolarmente esperto di pesci alieni. Un fenomeno che si prevede in ascesa.

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L'impatto

«Il nostro istituto - riferisce Azzurro - lavora su modelli in cui si proietta la futura distribuzione di queste specie ittiche invasive rispetto ai diversi scenari di cambiamento climatico. Quello che osserviamo è una progressiva espansione del fenomeno. Queste specie amplieranno la loro presenza nel Mediterraneo per l'aumento delle temperature, ma anche della salinità. Prevediamo - continua il biologo - una progressiva e rapida espansione geografica di queste specie e, dall'altra parte, il declino di specie native del Mediterraneo, con minore affinità termica.

Faccio un esempio concreto: la salpa che è il nostro pesce erbivoro che tutti conoscono, specie comune in tutte le coste italiane, verrà sostituita probabilmente dai pesci coniglio, erbivori e anche dalla puntura velenosa. Questa cosa è già successa nei settori più orientali del Mediterraneo. Se noi andiamo in Libano, in Turchia, in Grecia, a Cipro, vediamo quasi completamente pesci coniglio, mentre la salpa scompare progressivamente. Questo è un esempio di sostituzione».

Tre milioni per la lotta al granchio blu

Nel dl su taxi e voli in arrivo al cdm lunedì spunta la lotta al granchio blu. «Al fine di contenere il fenomeno della diffusione della specie granchio blu (Callinectes sapidus) e di impedire l'aggravamento dei danni inferti all'economia del settore ittico, a decorrere dal primo agosto 2023 - si legge nella bozza del provvedimento omnibus - è autorizzata la spesa di 2,9 milioni di euro a favore dei consorzi e delle imprese di acquacoltura che provvedono alla cattura ed allo smaltimento». Il ministro dell'Agricoltura individuerà le aree geografiche colpite dall'emergenza, i beneficiari e le modalità di presentazione delle domande.

 
 

La vendita

Da qualche giorni i granchi blu sono in vendita a 8,95 euro al chilo, nei punti vendita della provincia di Grosseto di Unicoop Tirreno dotati di banco pescheria: i crostacei sono forniti dalla cooperativa Orbetello pesca lagunare, già tra i fornitori di Unicoop Tirreno. Secondo quanto fa sapere la cooperativa di consumo, i clienti hanno manifestato molta curiosità per i granchi blu, e hanno cominciato ad acquistarli anche per il prezzo abbordabile rispetto ai 15 euro/kg del granchio grande atlantico. Il crostaceo, detto granchio reale blu o granchio azzurro (Callinectes sapidus) è originario delle coste atlantiche del continente americano, e per il suo gusto trova ampio utilizzo alimentare in stati Usa come il Maryland e la Virginia. Negli ultimi anni si è diffuso in Europa raggiungendo anche l'Italia e la Toscana, con una veloce proliferazione, e una forte preoccupazione per i danni agli allevamenti ittici e alla biodiversità: il granchio blu si nutre, tra l'altro, di bivalvi (come cozze e vongole), crostacei, e anche di piccoli pesci. 

I costi dello smaltimento

Ammontano a 100 mila euro al giorno i costi per smaltire i granchi blu catturati dai pescatori per mettere in salvo le loro produzioni. A pagarlo sono gli operatori ittici di Emilia Romagna, Veneto e Toscana per tentare di debellare questi "cinghiali di mare" da stagni e lagune. Accade a Goro, Scardovari e Orbetello, il fronte caldo di questa emergenza destinata ad allargarsi. A stimarlo per l'ANSA è Fedagripesca-Confcooperative che parla di un vero e proprio salasso per le imprese di pesca che in questa maniera vengono danneggiate due volte. «È urgente convocare un tavolo di lavoro identificando misure per fronteggiare una situazione che rischia di compromettere la biodiversità di intere aree e centinaia di imprese e cooperative», fa sapere Paolo Tiozzo, vice presidente Fedagripesca-Confcooperative, nel chiedere di attivare un fondo per sostenere i costi di smaltimento.

A rischio cozze e vongole

Sono di oltre il 50% le perdite registrate della produzione di vongole e cozze, ricorda Fedagripesca, ma il granchio blu mangia anche il novellame, mettendo a rischio le vendite dei prossimi anni. Sono diverse le soluzioni sul tavolo per cercare di limitare la presenza dei granchi blu, a partire dalla creazione di una vera e propria filiera, e quindi dalla pesca alla trasformazione in mangimi, fino al consumo nelle tavole dei ristoranti. Tra le ipotesi al vaglio anche una lotta biologica, adattando in mare quello che è stato fatto sulla terraferma nei frutteti con le vespe samurai per contrastare la cimice asiatica. E intanto sul web spopolano tutorial e ricette su come pescare e preparare in casa questi granchi. Si tratta di una delle tante specie aliene che hanno trovato dimora, più o meno fissa, nelle nostre acque. Dal pesce flauto, al gambero della Luisiana, passando per il vermocane e la cozza zebrata, al pesce siluro.

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