Autostrade di Avellino: no a tre
dissequestri dei viadotti per fare i lavori

Autostrade di Avellino: no a tre dissequestri dei viadotti per fare i lavori
di Alessandra Montalbetti
Giovedì 9 Gennaio 2020, 08:21
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Mancata osservazione delle direttive del Mit e ritardi nell'avvio dei lavori ai viadotti autostradali dissequestrati prima di Natale per la messa in sicurezza delle barriere bordo p onte finite nell'inchiesta bis su Autostrade.
Il gip del tribunale di Avellino, Fabrizio Ciccone ha rigettato altre tre istanze presentate da Aspi, il 2 gennaio, al fine di ottenere l'autorizzazione «alla variazione temporanea della modalità di cantierizzazione sui viadotti dissequestrati il 20 dicembre scorso» così come prescritto dai consulenti del Mit. Cantierizzazione e avvio dei lavori di adeguamento che riguardano solo le barriere bordo-ponte di nove viadotti: Fosso San Biagio, Campo Filone e Petronilla, insistenti tra le uscite Pescara Ovest e Pedaso sull'A14 Bologna-Taranto, e i viadotti Lenze-Pezze, Scrofeta Vergine, Sabato, Francia, Pietragemma, Boscogrande e Vallone del Duca, presenti tra Baiano e Benevento sull'A16 Napoli-Canosa (rispetto agli oltre 30 sequestrati dalla procura di Avellino che conduce l'inchiesta bis su Autostrade Spa). In particolare gli inquirenti, suffragati dai pareri di Mit e Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici contestano ai 5 indagati (Michele Renzi, Vincenzo Costantino Ivoi, Massimo Giulio Fornaci, Gianni Marrone e Donato Dino Maselli) di aver «sostituito i precedenti tirafondi Liebig Plus con barre filettate in ghisa in malta cementizia, compromettendo notevolmente la capacità di contenimento delle barriere in caso di urto con veicolo pesante». Da qui le istanze di dissequestro temporaneo presentate da Aspi: tutte rigettate, tranne una riguardante le barriere borde ponte di nove viadotti.
Prima di Natale, infatti, il Gip aveva autorizzato i lavori di cantierizzazione sotto l'occhio attento dei tecnici del Mit. Ma Autostrade non avrebbe rispettato le prescrizioni imposte dal Mit, presentando successivamente una richiesta di variazione alle modalità di cantierizzazione con minore impatto.
Inoltre ad avviso degli inquirenti non tutti gli elementi utilizzati da Aspi sarebbero marcati con l'identificativo indicato dagli organi competenti e non corrisponderebbero dunque alla tipologia da utilizzare. La società informa di aver già chiarito formalmente al MIT che l'identificativo presente sulle barriere installate equivale esattamente a quello indicato nelle prescrizioni.
Infine sul viadotto Petronilla, i new jersey utilizzati per delimitare il cantiere non si estenderebbero per l'intero viadotto e non tutti sono marcati.
Mentre da Aspi si apprende che la prima istanza riguardava la rimozione della limitazione di transito per i mezzi pesanti superiori alle 3,5 tonnellate sul viadotto Cerrano, in provincia di Teramo, che causa la maggior parte degli incolonnamenti. Secondo tutte le analisi tecniche svolte da Aspi e da società esterne, tale limitazione può infatti essere superata. Oggi riunione tra i tecnici di Autostrade e del Ministero dei trasporti per condividere l'esito degli ulteriori approfondimenti svolti negli ultimi giorni.
Le ulteriori due istanze contenevano proposte tecniche per allestire i cantieri sulla A14 necessari ai lavori di sostituzione delle barriere riducendo gli impatti sulla viabilità, a parità di sicurezza per automobilisti e operai. La società interesserà gli uffici tecnici del Mit per individuare ulteriori soluzioni tecniche di cantierizzazione, nel pieno rispetto del cronoprogramma dei lavori.
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