Dogana, aperto il cantiere: un anno per la ricostruzione

Da quando un incendio distrusse il vecchio Cinema Umberto sono passati oltre 30 anni

Dogana, aperto il cantiere: un anno per la ricostruzione
di Alessandro Calabrese
Martedì 31 Gennaio 2023, 09:23
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Il Comune di Avellino consegna i lavori di restauro e riqualificazione della Dogana di Piazza Amendola alla ditta Sapit di Roma che si è aggiudicata l'appalto e dà, ufficialmente, il via libera all'intervento di restyling che riconsegnerà alla città uno dei suoi simboli più importanti. Da quella notte in cui un incendio distrusse il vecchio Cinema Umberto, da oltre mezzo secolo ospitato nell'antico edificio, sono passati oltre 30 anni. Era il 17 dicembre del 1992, le fiamme risparmiarono solo la facciata della struttura. Ieri, dunque, una giornata storica per il capoluogo che non dimenticherà questa data e il suo significato.

Non posso nascondere la grande soddisfazione afferma il sindaco Gianluca Festa - per un primo traguardo che abbiamo tagliato.

La nostra amministrazione ha assegnato la progettazione, l'ha fatta redigere e poi ha affidato i lavori che oggi (ieri) consegniamo. Tra pochi giorni, quindi, partirà il cantiere e con esso i primi interventi. È una bellissima notizia per la città. La Dogana, insieme alla Torre dell'Orologio, rappresenta uno dei monumenti storici di maggiore rilevanza del capoluogo.

Entusiasta, il primo cittadino parla dopo il sopralluogo effettuato ieri mattina con tutti i protagonisti ai quali ora è demandata la realizzazione dell'opera. Da parte sua una sola raccomandazione alla ditta, mai superflua nel campo dei lavori pubblici, ha riguardato il rispetto della tempistica. Abbiamo dato come deadline la fine del 2023 riprende la fascia tricolore - ma al di là di concludere per dicembre o tra gennaio e febbraio, fondamentale sarà ultimare questi lavori prima del termine del mio primo mandato. Sarà un tassello importante, infatti, rispetto alle opere che avremo completato e realizzato. Questo, naturalmente, va a merito del grande impegno profuso in questi primi 4 anni da tutti i componenti dell'amministrazione.

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Prima dell'ultima ispezione all'area del cantiere e all'interno di ciò che resta della Dogana, a Palazzo di Città è stata completata la procedura di consegna all'impresa romana e sottoscritto il contratto. La conclusione dell'iter burocratico al termine della riunione operativa che ha visto il progettista, l'architetto Giovanni Multari, delle studio associato Corvino e Multari, dettare le linee guida iniziali, nella sua veste di direttore artistico. Con la partenza amministrativa e l'avvio formale delle attività di lavorazione afferma condivido il fatto che quella del 30 gennaio 2023 sia davvero una giornata storica per Avellino. Il cronoprogramma dell'intervento da oggi prevede 12 mesi di lavori, anche se tutti noi puntiamo entro fine anno a raggiungere la realizzazione della massima parte dell'opera possibile. Anche l'impresa è concentrata su questo comune obiettivo.

Adesso passiamo dall'idea da realizzare, che non deve restare solo un bel disegno, alla prova della costruzione, puntando a mostrare tutti i contenuti inseriti nel progetto. Recupereremo le facciate storiche e daremo vita ad un nuovo sistema di spazi interni, dedicati soprattutto ad un uso flessibile e multifunzionale, aperto ai giovani e all'intera comunità. Avremo, poi, uno spazio unico a tutta altezza e la nuova funzione che introduciamo con il terrazzo all'ultimo piano, che diventerà un plus del progetto con il rooftop calpestabile. Oltre al responsabile unico del procedimento, l'ingegnere Gaetano D'Agostino, interno al Comune, sul posto anche il direttore tecnico della Sapit di Roma, l'architetto Gerardo Getuli.

L'impresa si è aggiudicata il restyling per 2,4 milioni di euro e ora, giusto il tempo di organizzarsi e allestire il cantiere, potrà avviare un'opera che la città attende con grande interesse. Ma anche grande curiosità per vedere, al di là del restauro dell'antica facciata sotto la lente d'ingrandimento della Soprintendenza, il Teatro della Dogana al piano terra, con servizi, punti informativi e aree per convegni ed eventi culturali, il co-working per imprese e professionisti da allestire al primo livello e il terrazzo panoramico al secondo piano. Condivido pienamente l'entusiasmo dice Getuli che pervade per il tipo di lavoro anche l'impresa che rappresento. Da irpino, poi, faccio fatica a trattenere l'emozione, anche per le aspettative che si stanno creando attorno all'opera. Centreremo gli obiettivi assegnati, nel rispetto dei tempi e della qualità del progetto che è di grande valenza architettonica, soprattutto per le proiezioni dell'uso che in futuro si farà di questo edificio. Finalmente daremo nuova vita a questo simbolo della città.
 

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