Avellino, la battaglia del mercato:
braccio di ferro sindaco-ambulanti

Avellino, la battaglia del mercato: braccio di ferro sindaco-ambulanti
di Flavio Coppola
Venerdì 13 Dicembre 2019, 12:00
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Dal risiko dei terminal allo scontro senza esclusione di colpi con i commercianti.

Gianluca Festa prosegue come un treno con la delocalizzazione del capolinea dei bus e avverte gli esercenti contrari a spostare il mercato a Campo Genova a partire da gennaio: «L'esigenza prevalente è quella della comunità. Se dovessero esserci problemi per la pubblica e privata incolumità, martedì, non si terrà il mercato. Di certo, non possiamo fermarci. O tutti ne prendono atto o i problemi verranno rimossi. Io spero in un punto di incontro».

Parole perentorie, che innescano l'immediata e vibrante reazione dei mercatali. Ieri sera, in una conferenza convocata ad horas, hanno demolito l'intera strategia dell'amministrazione e gridato: «Così si distrugge il mercato storico di Avellino».

A due giorni dal trasferimento epocale del capolinea Air di Piazza Kennedy, proprio sul piazzale dello stadio, il sindaco di Avellino ha ribadito dunque la linea e illustrato gli aspetti residui della sua manovra alla città: «Ci muoveremo così come avevamo detto a luglio e ribadito nelle linee programmatiche. Forse non tutti sono abituati un'amministrazione che dice e fa le cose». Bus sullo stadio ufficialmente dal 16, «per un'esigenza amministrativa, prima che politica, ed ambientale». «Di conseguenza ricorda il primo cittadino c'è la necessità di spostare anche il mercato, a partire da gennaio. Dopo mesi di incontri e confronti con gli operatori, mi pare di poter dire che Campo Genova è la zona migliore». Ma gli esercenti non ci stanno. Sottolineano che l'area è all'anno zero. Hanno già chiesto l'intervento del Prefetto e del Questore. Tra le altre cose, l'area sarebbe particolarmente ventilata. Anche qui, il primo cittadino è tranchant: «Sorrido. Mi pare di non aver mai indicato Montevergine. Ma prendo atto che, con pochi metri in più, c'è il rischio di nebbia in val Padana e vento forte». Ciò detto, ritiene di aver stanziato «le somme necessarie per attrezzare un'area che è quella che si presta di più ad ospitare i mercati». Si tratta di 190.000 euro. Dunque non si torna indietro. Per finire, Festa minimizza rispetto a ciò che potrebbe accadere a strettissimo giro, ovvero dal 16 al 31 dicembre, con la coesistenza dei bus e dei mercati. «Qualche criticità potrebbe verificarsi solo martedì. Quel giorno, i pullman sosteranno su via De Gasperi. Ma già dal sabato successivo, con la chiusura elle scuole, i bus diminuiranno. E un solo giorno si supera tranquillamente». Da gennaio, invece, il piazzale sarà a totale appannaggio dei mezzi. Festa lo conferma. Perché i mercatali dovranno andare a Campo Genova. E proprio qui arriva il duro monito. Cosa succederà se si rifiuteranno di trasferirsi? «La nostra è una rivoluzione epocale risponde il sindaco e non possiamo fermarci. Piuttosto fermeremo il mercato».

Immediata e forte la risposta degli iscritti di Confesercenti, associazione degli imprenditori irpini. Peppino Innocente, il vicepresidente, premette: «Se il sindaco cerca un motivo per sospendere il mercato, sappia che per noi avere un terminal a ridosso dell'area è un regalo, perché porterà più persone. Altra cosa, però, sono i disagi e i problemi di sicurezza che si determineranno automaticamente. Chiediamo rispetto perché rappresentiamo aziende che lavorano sodo e non possono essere prese a calci quando non fanno comodo». E si chiede: «Cosa intende dire Festa quando parla di problemi che possano indurre ad una chiusura?».

Ma il vero scontro già in atto è sulla delocalizzazione a Campo Genova. «Per fare certe cose - ricorda Confersercenti - si segue un iter. E deve seguirlo anche il sindaco. Invece, non solo non c'è nulla nero su bianco, ma attualmente a Campo Genova non c'è nulla». Marciapiede, pavimentazione, recinzione, sistemi di sicurezza. Per Innocente, «190.000 non sono niente, se per sistemare il piazzale dello stadio ne sono serviti 900.000». «Il sindaco avverte si accorgerà presto che occorrerà un investimento così importante che farà prima a realizzare un'altra autostazione». Ciò detto, i commercianti sfidano l'amministrazione ad adeguare l'area. «Ad oggi è sprovvista di tutto. Ma se riusciranno a sistemarla, non saremo noi ad opporci».
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