Avellino, le sentenze truccate: mazzette
a Mauriello, «Non fu solo un tramite»

Avellino, le sentenze truccate: mazzette a Mauriello, «Non fu solo un tramite»
di Petronilla Carillo
Sabato 18 Gennaio 2020, 08:25 - Ultimo agg. 24 Gennaio, 11:47
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Un vaso di Pandora il cui coperchio è stato appena spostato ma non ancora sollevato del tutto. Sembra non avere mai fine l'indagine degli uomini del Nucleo di polizia economico tributaria di Salerno che hanno ieri notificato ad Antonio Mauriello, già giudice tributario della nona sezione provinciale e componente del Consiglio di presidenza della giustizia tributaria, un'altra ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, che sta già scontando nella sua residenza di Avellino a seguito della misure emessa nella seconda tranche dell'inchiesta sul giro di corruzione alla commissione tributaria salernitana.
Il gip del tribunale di Salerno, Piero Inidinnimeo, ha accolto i gravi indizi di responsabilità contestati a lui come al suo collega Giuseppe Pagano, presidente della stessa commissione, dal sostituto procuratore Elena Guarino, titolare dell'inchiesta, respingendo però la misura restrittiva a carico di Pagano in quanto non più sussistenti, a suo carico, le esigenze cautelari collegate al suo ruolo di presidente di commissione che gli è già stato revocato.
Secondo le prove raccolte dai militari del tenente colonnello Eugenio Bua, Mauriello è questa volta accusato di aver intascato una doppia mazzetta di 5.000 euro per condizionare favorevolmente l'esito dei procedimenti tributari a carico del Centro Sud Distribuzione Rinaldi e della società D.I Palmieri Cosimo, contenziosi del valore complessivo di un milione di euro. Tangente da duemila euro, invece, per Pagano relativamente alla definizione del fascicolo del Lido Venere srl.
IL PERSONAGGIO
Il gip usa parole molto forti nel definire la posizione di Mauriello, «consapevolmente pericoloso nel senso che egli, nonostante sia pienamente conscio del suo importante ruolo - come emerge dal compendio intercettivo e dalle dichiarazioni dei coindagati - prosegue indefesso nella esecuzione dei propri programmi delittuosi coordinando tutti i protagonisti per il miglior illecito risultato economico per tutti loro» precisando come «all'interno dell'Istituzione piega per finalità personali, professionali ed economiche agli interessi altrui la propria funzione, umiliando la stessa Istituzione che rappresenta e quindi non può che essere considerato recidivo».
LO SCENARIO
A chiamare in correità i due giudici sono stati Rosario Passarella, dipendente amministrativo presso la commissione tributaria provinciale di Salerno, e Turivio Bianchino, difensore tributario nei procedimenti presi in considerazione. I due, sentiti entrambi alla metà dello scorso novembre, avrebbero consentito agli investigatori di portare alla luce quella che il gip Indinnimeo considera una «nuova grave piattaforma indiziaria per ulteriori procedimenti tributari».
Mauriello, del resto, al momento dell'interrogatorio, dopo la prima ordinanza di custodia cautelare emessa a suo carico, aveva già ammesso tutti gli addebiti ma ora, dalle indagini che proseguono senza alcuna interruzione, vengono fuori nuove contestazioni che aggravano la sua posizione giudiziaria.
Sarebbe stato proprio Passarella ad aver consegnato materialmente le somme di denaro a Mauriello all'interno del suo studio professionale ad Avellino.
La prima tranche dell'inchiesta è del maggio scorso. La seconda ad ottobre. Nel mirino, tre giudici, due dipendenti della commissione e altri trentasei tra imprenditori, consulenti e società. L'accusa per tutti è di concorso formale in corruzione in atti giudiziari aggravato dalla reiterazione. Antonio Mauriello, ex giudice arrestato ad ottobre, è accusato anche di aver chiesto di «forzare» i sistemi telematici giudiziari per visionare alcune pratiche. Diversi i casi portati alla luce dai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria: quattro secondi di camera di consiglio per una sentenza e rateizzazioni per gli imprenditori in difficoltà che non potevano pagare le mazzette, sono soltanto alcuni degli esempi.
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