Avellino, la Lega accelera
e gioca la carta dell'avvocato

Avellino, la Lega accelera e gioca la carta dell'avvocato
di Edoardo Sirignano
Venerdì 12 Aprile 2019, 12:00
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Il centrodestra, pur restando diviso in due blocchi, prova a chiudere il cerchio. Se dalla parte dei forzisti, che hanno come riferimento Cosimo Sibilia e trovano come alleato l'Udc di Giuseppe Gargani, si cerca di convergere sull'ex consigliere Dino Preziosi, dall'altra parte la Lega, Fratelli d'Italia e alcuni berluscones che si riconoscono nella senatrice Sandra Lonardo, starebbero discutendo su Biancamaria D'Agostino, segretario dell'Ordine degli Avvocati di Avellino.

In quest'ultimo caso, però, nelle ultime ore sarebbe spuntato anche un nome nuovo: Antonio Trulio, altro noto legale del capoluogo che è stato sondato dai salviniani per l'eventualità in cui la collega dovesse ritirare la propria disponibilità, Al momento però non ci sono conferme dai diretti interessati. Per Sabino Morano, segretario provinciale del Carroccio, «la partita è quasi chiusa. Esiste un gruppo forte con dei simboli chiari che vuole un progetto serio per la città. A questi si è aggiunta un'importante parte della società civile, che si riconosce nell'identità di questo movimento e con spirito di servizio intende essere protagonista. Sono ottimista, quindi, per una squadra che è stata fatta per vincere e non per perdere, favorendo qualcun altro».
 
Allo stesso tempo, però, nel cosiddetto patto dei partiti, ci sarebbe qualche malumore. Alessia Castiglione, portavoce regionale di Fratelli d'Italia, ad esempio, sottolinea «come non siamo disponibili ad accettare, a prescindere, nomi imposti. Vogliamo dialogare con i salviniani, come stiamo facendo ogni giorno, ma vorremmo essere coinvolti e non trovarci una cosiddetta minestra già pronta. Anche il nostro partito sta valutando di presentare profili importanti. Nulla contro Biancamaria D'Agostino, che tra l'altro abbiamo sponsorizzato già in passato, però, riteniamo che ogni idea debba essere condivisa. Non vorremmo, infatti, che tutte queste candidature di alto profilo siano state lanciate appositamente per essere bruciate e poi sostenere all'ultimo Ettore De Conciliis (dirigente nazionale del Movimento Nazionale per la Sovranità). Chiediamo, quindi, di essere parte attiva nella discussione».

La certezza per quanto riguarda il partito della Meloni, comunque, è la discesa in campo dell'ex consigliere Giovanni D'Ercole. «Ha dato la disponibilità sottolinea la portavoce di Fdi a candidarsi come semplice consigliere. Considerando la sua esperienza, è certamente un nome spendibile per qualsiasi ruolo». I fedelissimi della Lonardo, intanto, dopo aver presentato il simbolo Forza Avellino e aver quindi preso, in modo definitivo, le distanze dalla proposta del coordinamento provinciale di Fi guidato da Cosimo Sibilia, chiedono chiarezza sul progetto. «Se si continua solo a fare nomi e non sintesi - evidenzia Rocco Manzo, tra i fondatori del movimento - si rischia di inciampare. Adesso serve chiudere. È finito il tempo delle chiacchiere. Le persone vogliono un programma capace di rispondere alle criticità del capoluogo. Tutti pensano al candidato sindaco e nessuno invece pensa alle priorità per Avellino».

Le discussioni nella triplice intesa formata da Lega, Fdi e mastelliani non si fermano qui. Motivo di divisione non solo sarebbe il nome del candidato sindaco, ma anche le possibili aperture a Prima Avellino, compagine civica guidata dall'ex consigliere Damiano Genovese o ai Cittadini in Movimento di Massimo Passaro, che da più attori del tavolo, sarebbero stati definiti «buoni interlocutori». Tuttavia, non ci sono orientamenti ufficiali.

Argomenti di discussione, altresì, non mancano neanche dall'altro fronte di centrodestra. Se si va avanti spediti sul nome del consigliere comunale Dino Preziosi per la candidatura apicale, c'è da capire se attorno all'ex manager di Air possano riunirsi altre forze di tipo civico, non provenienti obbligatoriamente dall'universo di centrodestra. Si vedrà, a breve, visto che il tempo stringe.
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