L'abate Guariglia al nunzio apostolico:
«Aspettiamo il Papa in Irpinia»

L'abate Guariglia al nunzio apostolico: «Aspettiamo il Papa in Irpinia»
di Stefania Marotti
Lunedì 10 Giugno 2019, 10:01
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L'Abbazia di Montevergine, nella solennità della Pentecoste, celebrata ieri nella Basilica Cattedrale, alla presenza del Nunzio Apostolico in Italia e nella Repubblica di San Marino mons. Emil Paul Tscherrig, è il luogo simbolo della cristianità nel mondo, per l'opera di evangelizzazione e di diffusione del culto mariano. La cerimonia religiosa, a cui hanno partecipato il sindaco di Mercogliano Vittorio D'Alessio, le autorità civili e militari, accende i riflettori sul patrimonio spirituale, storico e artistico del nostro territorio, che ha accolto l'insigne teologo svizzero, rappresentante della Santa Sede ed Arcivescovo di Voli, a cui è stato rivolto l'invito a Papa Francesco per una visita ufficiale nel santuario fondato da San Guglielmo da Vercelli. Nel rivolgersi all'insigne esponente della diplomazia vaticana, infatti, l'Abate Ordinario del santuario consacrato al culto di Mamma Schiavona, Riccardo Luca Guariglia, ha rinnovato, ancora una volta, il desiderio della comunità monastica di ricevere il Pontefice.

 

«Auspichiamo la crescita spirituale delle terre d'Irpinia- afferma Guariglia- per lanciare un messaggio di speranza a tutte le genti del Mediterraneo. La comunità benedettina ed i fedeli attendono il Santo Padre, per testimoniare la loro fede e diffondere il valore della carità, della solidarietà e dell'integrazione»-. La presenza di Emil Paul Tscherrig nella ricorrenza della Pentecoste non è casuale. «Il percorso storico della nostra abbazia- continua l'Abate Ordinario - è iniziato nel 1126, quando il Vescovo di Avellino Giovanni, nel giorno della Pentecoste, salì al nostro monastero, per benedire la foresteria e l'Abbazia intitolata a Santa Maria di Montevergine. Concesse, inoltre, una bolla, custodita nel nostro archivio diocesano, con la quale fu assegnato il diritto di giurisdizione a Montevergine. In tal modo, il nostro monastero ha potuto compiere la missione evangelica nel mondo, diventando anche meta di tanti pellegrini». « Vi porto i saluti di Papa Francesco - afferma Tscherrig nella sua omelia - che chiede ai fedeli dell'Irpinia di pregare per la sua salute, per il suo servizio in favore dei poveri e dei diseredati del mondo». Il culto di Mamma Schiavona, infatti, è diffuso anche nei Paesi più lontani del globo. «La Chiesa - prosegue il Nunzio Apostolico - parlando le lingue degli stranieri, ci invita ad operare per il Bene di tutti i popoli. Papa Francesco afferma che la Carità tende ad espandersi verso gli altri, accrescendo la sensibilità verso colui che soffre». L'abbazia di Montevergine, con l'esposizione dell'icona di provenienza bizantina, diffonde i valori cristiani, nel segno della pari dignità e dell'uguaglianza di ogni persona.

«Questo santuario - continua Tscherrig - è il segno tangibile della missione evangelica in una società secolarizzata. La Madonna di Montevergine ascolta ed accoglie tanti disperati che chiedono la sua protezione, invitando tutta l'umanità, di qualsiasi razza e colore, ad essere un'unica famiglia. Nel realizzare la nostra esistenza come portatori di pace, dobbiamo essere tutti evangelizzatori che pregano e lavorano per conseguire il bene comune di ogni comunità, senza discriminazioni ed intolleranze». Per il Nunzio Apostolico, anche la Chiesa irpina deve diventare, come afferma Papa Francesco, un ospedale da campo. «La Madonna - conclude - si rivela in questo santuario senza fatti eclatanti, per ascoltare i dolori, le suppliche di tante persone, afflitte da tormento interiore e da gravi difficoltà quotidiane. Da questa terra ricca di fede, irradia nel mondo l'amore e la speranza».
 
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