Studente bombarolo di Avellino,
il preside: «Sanzione esemplare»

Studente bombarolo di Avellino, il preside: «Sanzione esemplare»
di Alessandro Calabrese
Domenica 23 Febbraio 2020, 08:27 - Ultimo agg. 11:45
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«Si tratta di un episodio che vede protagonista un alunno del nostro istituto che sarà interessato da un Consiglio Straordinario di classe. L'organismo scolastico provvederà a comminare una severa sanzione disciplinare nei confronti del ragazzo, in modo tale che episodi del genere non possano più accadere e vengano considerati atti isolati rispetto alla stragrande popolazione studentesca dell'Ipia Amatucci che s'impegna nello studio e che ha alto il senso del dovere e del rispetto». Dopo l'individuazione e la denuncia dello studente di 19 anni che ha fatto esplodere il petardo davanti all'istituto professionale, il preside-reggente Pietro Caterini promette un provvedimento esemplare. Questa la volontà che trapela chiaramente dalle sue dichiarazioni diffuse appena informato dell'esito delle indagini da parte della polizia.

Uno scenario diverso da quello immaginato in mattinata proprio dal dirigente che, subito dopo l'episodio, aveva affermato come quell'atto così pericoloso non potesse essere legato ad un'azione compiuta da uno dei suoi studenti. Salvo poi doversi ricredere poche ore più tardi. Proprio Caterini, peraltro, aveva avvertito la forte esplosione dalla strada, mentre era distante solo poche decine di metri dal plesso scolastico, confermando l'orario stabilito dagli investigatori.

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«Erano le 9.15 aveva spiegato davanti a telecamere e taccuini della stampa quando ho sentito l'esplosione. Mi ero appena allontanato da scuola per andare in edicola a comprare il giornale. E proprio in quel frangente l'ho sentita forte. I ragazzi erano già tutti in classe, nessuno di loro può essere stato. L'importante, comunque, è che nessuno si sia fatto male e che le lezioni siano continuate regolarmente».

E poi aveva aggiunto: «Si tratta di un atto grave, considerando che l'ordigno è esploso in pieno centro, proprio vicino all'ingresso della scuola, in un'aiuola di fronte alle panchine dove solitamente siedono persone anziane, e dove i ragazzi passeggiano. Questo significa che quanto è accaduto poteva trasformarsi anche in qualcosa di molto pericoloso, con conseguenze gravissime». Il senso del discorso del preside, fatto a caldo, è chiaro e condivisibile: l'azione perpetrata ha messo seriamente a rischio l'incolumità di tante persone e solo per un caso fortuito qualcuno non si è fatto male. Dunque, per il 19enne, che frequenta la quinta classe dell'Istituto professionale, potrebbe davvero arrivare una sanzione pesante che vada al di là del ritenere un gesto così avventato una semplice bravata. Non fosse altro per la paura e il panico che ha ingenerato negli attimi immediatamente successivi tra quanti erano nei paraggi, in strada e negli esercizi commerciali.

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Dall'Edicola Gambale, afferma uno dei gestori, «si è sentito un boato eccezionale, pensavo fosse esploso un grosso ordigno. Poi è apparsa una nuvola di fumo che si alzava dall'aiuola sul marciapiedi della scuola e abbiamo capito da dove proveniva lo scoppio». Per un momento quasi tramortita dalla deflagrazione la signora che gestisce la merceria «Pasquale»: «Pensavo fosse saltata in aria una caldaia o una bombola di gas in uno degli appartamenti dei palazzi qui intorno. All'inizio, infatti, non si era capito si trattasse di un petardo».

Altre testimonianze raccontano di avventori scossi all'interno del Bar Mexico, così come dell'Idea Bar. Nel primo, proprio di fronte alla scuola, si sono vissuti attimi di grande apprensione. Lo scoppio era stato talmente forte da far pensare a clienti e titolare ad una grossa bomba, tutt'altra cosa rispetto ai soliti «botti» natalizi che pure gli stessi studenti durante le feste, e non solo, fanno esplodere. Nel secondo, sebbene un po' più defilato lateralmente e più insonorizzato acusticamente grazie al dehor posizionato davanti all'ingresso, chi era dentro è scappato fuori a vedere cosa fosse successo.

 

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