Morto Ciriaco de Mita, il cordoglio
di Draghi e del mondo politico

Morto Ciriaco de Mita, il cordoglio di Draghi e del mondo politico
Giovedì 26 Maggio 2022, 08:47 - Ultimo agg. 16:01
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«La notizia della scomparsa di Ciriaco De Mita è motivo di grande tristezza. De Mita ha vissuto da protagonista una lunga stagione politica. Lo ha fatto con coerenza, passione e intelligenza, camminando nel solco di quel cattolicesimo politico che trovava nel popolarismo sturziano le sue matrici più originali e che vedeva riproposto nel pensiero di Aldo Moro». Lo scrive in una nota il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in un lungo messaggio. Domani il capo dello Stato è atteso a Nusco per i funerali. 

Anche il presidente del Consiglio, Mario Draghi, esprime il più sentito cordoglio per la scomparsa di Luigi Ciriaco De Mita. Presidente del Consiglio tra il 1988 e il 1989, più volte ministro, protagonista della vita parlamentare e politica italiana nella sinistra democristiana, fino all'ultimo è stato impegnato nelle istituzioni locali, come sindaco del comune di Nusco. Alla famiglia, le condoglianze di tutto il Governo». Lo comunica Palazzo Chigi; mentre il presidente della Regione Campania, Vincenzo de Luca, è andato in Irpinia, questa mattina, nella clinica privata dove era ricoverato l'ex premier.  «Scompare con Ciriaco De Mita - è il messaggio del governatore - uno dei massimi esponenti del cattolicesimo democratico del nostro Paese. È stato il politico che ha rappresentato con maggiore coerenza e tenacia le esigenze del Mezzogiorno d'Italia e della sua terra. Scompare uno dei rari esponenti politici che ha sempre tentato di legare l'azione politica a un percorso di lungo periodo». 

«Ciriaco De Mita è stato un rinnovatore della politica. Ha dato spazio ai giovani - io sono diventato parlamentare a 28 anni e mezzo - ha attuato gesti di straordinaria novità come la nomina di Mattarella a commissario della Dc in Sicilia in anni veramente difficili», ricorda il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, alle prese con i postumi di un intervento chirurgico, comunque presente domani ai funerali a Nusco. 

Afferma, in una nota di cordoglio, l'ex premier Romano Prodi: «La scomparsa di Ciriaco De Mita mi rattrista profondamente. Oggi perdiamo un protagonista autorevole della vita parlamentare del Paese, un innovatore della politica e delle istituzioni che ha saputo dare spazio alle nuove generazioni, promuovendo quel ricambio di classe dirigente necessario. Anche quando si è ritirato dalla politica nazionale, ha continuato a dare un contributo come sindaco del suo paese, Nusco, con l'amore che lo ha sempre legato alla sua terra. Rivolgo alla sua famiglia e a tutti coloro che gli hanno voluto bene un pensiero affettuoso e commosso» . «Con la morte di De Mita finisce un'era, perché De Mita ha incarnato una nuova stagione della politica, anche all'interno della Democrazia Cristiana». È il ricordo di Ortensio Zecchino, ex ministro dell'Università, giunto a Nusco per rendere omaggio alla camera ardente allestita per Ciriaco De Mita.  «Un percorso politico segnato da distanze siderali, ma da rispetto reciproco. Ciriaco De Mita è stato un politico attento ai bisogni della sua comunità e punto di riferimento importante. Aveva la capacità di leggere la politica e anticipare bisogni e umori del Paese. Un abbraccio commosso alla sua famiglia». Così il capogruppo Lega in Consiglio regionale della Campania, Gianpiero Zinzi.

«Il mio cordoglio per la scomparsa di Ciriaco De Mita, protagonista della vita politica e della storia recente del nostro Paese, una mente raffinata, un leader dal grande carisma. Ai familiari giunga la mia vicinanza». Così sui social il Presidente del Senato Elisabetta Casellati«Con Ciriaco De Mita se ne va uno dei giganti della Prima Repubblica. La capacità di vedere gli sviluppi della politica in anticipo lo rese l'interprete più importante del tentativo di rinnovare la Dc, mobilitando attenzioni e impegno civile anche tra i più giovani, al punto che una quota rilevante della mia generazione venne fortemente influenzata dalla sua leadership». Lo afferma Bruno Tabacci, sottosegretario alla presidenza del Consiglio. E aggiunge: «Dopo aver ricoperto con disciplina e onore i ruoli apicali del governo della Repubblica, ci ha lasciato da sindaco della sua comunità, Nusco, mostrando in concreto cosa significa dedicare la propria intera esistenza alla passione politica ed al servizio delle istituzioni». 

Così Massimo D'Alema: «Sono addolorato per la scomparsa di Ciriaco De Mita che è stato uno dei protagonisti della storia della Repubblica democratica. È stato un uomo politico di cui nessuno può dimenticare l'acuta intelligenza e la curiosità intellettuale. Di lui voglio ricordare l'impegno per il Mezzogiorno e per la sua terra con cui ha sempre mantenuto un forte legame; e il suo straordinario contributo per favorire il dialogo tra i cattolici democratici e la sinistra italiana, sia negli anni della Prima Repubblica, che nelle complesse vicende di questo ultimo trentennio». E il ministro degli Esteri Luigi Di Maio«Esprimo il mio cordoglio per la scomparsa di Ciriaco De Mita e tutta la mia vicinanza alla famiglia. Se ne va una grande personalità, che ha sempre coniugato il lavoro per il territorio con l'impegno in politica nazionale». 

«Ci ha lasciato un Grande della Repubblica. Una intelligenza unica, un leader carismatico, un maestro di politica per intere generazioni, giovane fino all'ultimo giorno. Oggi un enorme dolore per tutti noi che gli abbiamo voluto bene». Così il ministro della Cultura, Dario Franceschini, commenta la notizia della morte di Ciriaco De Mita. «Un appassionato di politica. Un grande leader che non si è mai tirato indietro nel compiere scelte difficili. E che ha investito come pochi altri sull'apertura della politica ai giovani in un tempo in cui avveniva esattamente l'opposto. Tanti, intensi ricordi», scrive su Twitter il segretario del Pd, Enrico Letta, nel ricordare l'ex presidente del Consiglio, Ciriaco De Mita. E il vice presidente del gruppo di Fi alla Camera, Gianfranco Rotondi:«Non eravamo pronti, non siamo pronti. Non muore un patriarca defilato ma un protagonista attivo con un pensiero moderno. La mia vita è scorsa fino a oggi nel ragionare con lui, spesso in disaccordo. Oggi mi sento disorientato,da domani parleremo dello statista, del leader, e avremo da parlarne per tutto il resto della nostra vita. Ora è un momento di dolore assoluto che mi unisce alla signora Annamaria e ai suoi figlioli». Un altro irpino, il sottosegretario all'Interno Carlo Sibilia, scrive su Twitter: «La notizia della scomparsa dell'ultimo Presidente del Consiglio con le sue radici ben salde in Irpinia rattrista tutti. Le mie più sentite condoglianze alla famiglia De Mita e a tutti quelli che in lui hanno sempre visto un riferimento politico».

«Grande dispiacere e tristezza per la scomparsa di Ciriaco De Mita», scrive su Twitter Antonio Bassolino, ex ministro del Lavoro, sindaco di Napoli e presidente della Regione Campania, oggi consigliere comunale di Napoli. - «Con De Mita scompare uno degli ultimi protagonisti della Prima Repubblica, interprete di una lunga stagione politica che abbiamo sempre avversato ma che rischiamo di dover rimpiangere». Così Sergio Rastrelli, coordinatore cittadino di Fratelli d'Italia Napoli. 

«Addio a Ciriaco De Mita. Un protagonista della storia repubblicana. In Campania esperienze comuni e dialettica, sempre nel rispetto istituzionale e personale», afferma sui social Stefano Caldoro, capo della opposizione di centrodestra in Consiglio regionale della Campania. «Ciriaco De Mita, con la sua intelligenza analitica, curiosa e mai scontata, ha testimoniato l'impegno riformatore nella politica e nelle istituzioni. Un'eredità ancora attuale. Un privilegio averlo conosciuto. Un pensiero alla sua famiglia e a chi gli ha voluto bene». Lo scrive su twitter il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini«L'emozione affonda nel cuore», «nell'apprendere la scomparsa di Ciriaco De Mita, già segretario nazionale e presidente della Democrazia Cristiana e anche premier e più volte ministro, oltre che deputato ed europarlamentare». Così Vincenzo Speziali, già segretario nazionale del Movimento giovanile della Dc e attuale membro del Bureau politique dell'Internazionale Democristiana e di Centro. 

«Con la scomparsa di Ciriaco De Mita, ci lascia un uomo dello Stato, un intellettuale, un politico capace di analizzare l'oggi e guardare al domani. Un uomo che ha impresso un segno importante nella politica italiana, con la sua storia e la passione per le istituzioni. Alla sua famiglia esprimo il cordoglio di tutto il Gruppo parlamentare di Italia Viva». Lo afferma la capogruppo di Iv alla Camera, Maria Elena Boschi, ricordando Ciriaco De Mita. «Ciriaco De Mita è stato premier, segretario di partito, figura storica del cattolicesimo democratico, uomo di rara cultura e tagliente ironia. Dialogare con lui era un vero piacere intellettuale. La terra gli sia lieve». Lo scrive su twitter il seottosegretario con delega alla Ue, Enzo Amendola.

In una nota Pier Ferdinando Casini afferma: «Uno degli ultimi grandi democristiani se n'è andato spegnendosi nella sua Nusco, quel paesino della montagna avellinese che per tanti anni è stato il crocevia della politica italiana. Ciriaco de Mita è stato a lungo al governo del Paese, ma in realtà ha concentrato le sue energie alla guida della Dc e nel tentativo di rinnovarla, in anni molto difficili per la Repubblica. In lui la passione per la politica e l'amore per la sua terra non sono mai venuti meno: si è sempre definito, solo e semplicemente, un democratico cristiano, anche dopo la morte della Democrazia cristiana».  E ancora: «Ci addolora la perdita di un autentico statista che ha servito le Istituzioni repubblicane con una passione straordinaria e con un profondo senso dello Stato. Il suo impegno nella Democrazia Cristiana non è mai stato secondario alla sua libertà di costruzione di progetti politici fondati sempre sulla elaborazione di una visione politica. La politica senza la capacità di costruzione di una visione perde il senso della sua funzione. Ci piace ricordare i volti di quanti, soprattutto dei giovani, attendevano con trepidazione, i suoi interventi negli incontri del nostro partito. Interventi che disegnavano sempre un ragionamento mai banale mai scontato. E con la semplicità di chi non ha mai perso, nonostante le straordinarie tappe della sua vita politica, il profondo senso di attaccamento alla sua terra alla sua Nusco. Gli siamo grati per tutto ciò». Così in una nota il segretario nazionale Udc Lorenzo Cesa, che aggiunge:  «Per gli anni in cui l'Udc ha potuto avere il privilegio di averlo in Parlamento europeo e gli siamo grati per l'esempio testimoniato fino all'ultimo giorno, della sua generosa abnegazione al servizio del Paese.

Grazie Presidente. grazie Ciriaco».

 

«Ciriaco De Mita è stato sindaco di Nusco fino all'ultimo giorno. Attaccato più di qualsiasi cosa alla sua terra, che non ha mai dimenticato neanche durante gli anni che lo hanno visto diventare uno fra i più importanti dirigenti politici e uomini di Stato italiani per molti anni», ha detto il presidente dell'Anci, Antonio Decaro.

Anche il sindaco Gaetano Manfredi e l'intera Amministrazione comunale di Napoli esprimono profondo cordoglio per la scomparsa dell'ex presidente del Consiglio e sindaco di Nusco Ciriaco De Mita. «Al mondo della politica - si sottolinea - mancheranno l'intelligenza e la lucidità della sua analisi politica in particolare sul Mezzogiorno al quale, fino all'ultimo giorno, ha dedicato la sua vita all'interno delle Istituzioni». Giovanni Sgambati, segretario generale della Uil Campania e Napoli, era amico dell'editore Tullio Pironti, scomparso di recente, e di Ciraco De Mita, che aveva conosciuto da giovane. Riferisce un aneddotto raccontatogli dallo stesso Pironti sulla comune passione per il gioco. A carte, riferita anche da Luigi Cardillo, farmacista avellinese di fiducia di Ciriaco De Mita.

 «Ciriaco De Mita è stato uno dei grandi interpreti della politica italiana. Un uomo di grande cultura e visione. Fino all'ultimo giorno non ha mai abbandonato la sua passione civile. Gli sia lieve la terra», scrive su Twitter Il deputato di Italia Viva Gennaro Migliore, presidente dell'Assemblea Parlamentare del Mediterraneo. «Le deputate e i deputati delle Pd, addolorati per la scomparsa di Ciriaco De Mita, si stringono alla sua famiglia. Presidente del Consiglio, ministro, parlamentare, segretario della Dc De Mita è stato uno dei grandi leader politici italiani, maestro per generazioni di giovani che sceglievano l'impegno e la militanza politica». Così Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera.

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«Ci siamo conosciuti alla Cattolica di Milano, nel 1949 in piena ricostruzione post bellica e Ciriaco si poteva dire che già fosse un leader, una personalità che emergeva tra gli studenti quando si parlava di politica ma anche di cultura in generale. Fin da allora si vedeva che aveva la passione per la politica e per gli studi politici. Nella nostra lunga militanza politica, siamo stati d'accordo tante volte ma altrettante abbiamo avuto contrasti e dissensi. Malgrado tutto la nostra amicizia non si è mai spazzata, mai interrotta sempre nel segno del rispetto reciproco. Scompare un personaggio di grande statura». A intervenire anche l'ex parlamentare della Dc e dell'Ulivo, Gerardo Bianco

Era una persona di famiglia. È un grande dolore per l'Italia, per la Campania e soprattutto per l'Irpinia aver perso una fonte luminosa, il faro della politica irpina, che è stato sempre vicino a tutte le nostre realtà»:  il medico personale di Ciriaco Di Mita, il cardiologo Giuseppe Rosato, ricorda l'ex segretario della Dc. «L'avevo incontrato lo scorso anno a Napoli, era venuto per la presentazione dei diari di mio padre, fu molto gentile, venendo lì, nonostante fosse già anziano». Interpellato dall'AdnKronos, Stefano Andreotti, figlio di Giulio Andreotti, ricorda così Ciriaco De Mita, l'ex segretario della Dc, scomparso questa mattina. «Lui - aggiunge Andreotti junior - è stato uno dei grandi della storia della democrazia cristiana».

«Se una cosa difficile ti sembra facile vuol dire che non hai capito niente». In questa frase la grande lezione politica di #ciriacodemita: in politica mai facili entusiasmi e poco impegno. Ma serietà e competenza sempre. La sua passione e la sua dedizione ci mancheranno«. Lo scrive Raffaele Fitto su twitter. 

Scrive su twitter il commissario europeo Paolo Gentiloni: «Ricordo Ciriaco De Mita. Le qualità di un leader politico autentico. L'orgoglio delle radici nel suo territorio. La statura intellettuale. E una straordinaria curiosità per le opinioni e le storie diverse dalle proprie». 

«Una preghiera per Ciriaco De Mita: al di là delle diverse opinioni, la sua passione per la politica e l'attenzione per la comunità meritano rispetto. Condoglianze alla sua famiglia», afferma il leader della Lega, Matteo Salvini.  «Con Ciriaco De Mita scompare un grande protagonista della politica italiana. Spesso non ho condiviso le sue scelte e le sue idee, ma ho condiviso con lui anni al Parlamento europeo nel gruppo del Partito popolare europeo dove avevamo costruito un bel rapporto umano. Una preghiera. Riposa in pace», scrive su Twitter Antonio Tajani, vicepresidente del partito popolare europeo. «Una figura di grande rilievo nella storia della Democrazia cristiana e anche nella storia del Paese. Ha avuto la responsabilità della guida della Dc nella fase quasi finale della storia del partito, a partire dai primi anni 80, e ha tentato di guidare la Dc sulle vie del rinnovamento, riuscendo in parte, e dovendo sopportare lo scontro col tema reale delle alleanze che avevano assunto un valore rilevante, nel senso che non erano più alleanze con una forza esterna ma alleanza per immedesimazione. E qui si è chiusa l'esperienza della sua segreteria. Rimane comunque un capitolo importante della storia del Paese». Così l'ex ministro Dc Calogero Mannino, che aggiunge  «Ricordo l'uomo molto intelligente, molto colto, dotato di capacità dialettiche notevolissime. Vorrei dire che nella storia della Dc il confronto con De Mita è stato non il rito ma il compito ineludibile di tutti i democratici cristiani, perché indubbiamente De Mita era un uomo che pensava, proponeva pensiero». «Di fronte alla morte - conclude Mannino - c'è soltanto da chinare il capo, da ricordarlo nella preghiera e per certi versi da avere nostalgia del lunghissimo tempo in cui il suo ruolo è stato un elemento di confronto per tutti».

«Pensavo che la sua determinazione gli facesse superare anche questi acciacchi. Abbassiamo la bandiera, lo ricordiamo e lo onoriamo come merita»: così Paolo Cirino Pomicino al «Vg21 Mattina» su Canale 21, ricorda l'ex presidente del consiglio ed ex segretario della Democrazia Cristiana. «Nella sua idea di politica un conto erano le divisioni tra i partiti su alcune questioni, anche importanti, ma un'altra era la ricerca di tutte le intese possibili per perseguire una battaglia politica. In questo senso, pur avendo un carattere spigoloso, possedeva una dimensione tale da diventare il segretario più longevo nella storia della DC. Come leader ha gestito la perdita di sei punti alle elezioni del 1983, costruì l'alleanza che dopo la solidarietà nazionale diventò l'asse portante del governo del Paese. In questo, pur avendo il triplo dei voti, ebbe la capacità tutta politica di intuire che andava rafforzata l'alleanza di centro sinistra, offrendo a Bettino Craxi la presidenza del consiglio. In quell'occasione nacque l'alternanza tra DC e PSI alla guida del governo e, nonostante i loro rapporti non fossero dei migliori, questo non ha mai intaccato la politica di quell'alleanza». Secondo Pomicino «la prova più evidente fu nell'84 sulla scala mobile: per raffreddare l'inflazione il governo la modificò, ci fu uno scontro duro con il PCI ma De Mita non esitò minimamente a spostare il partito sul governo, tanto che si andò al referendum e si vinse tra i lavoratori e nella società civile».

«È stato un grande uomo politico del '900 e come tale non è stato sempre amato da tutti. Ha fatto tanto per il Paese e per la sua Nusco, dove in maniera impressionante ancora oggi ruota tutto attorno a lui». Catello Maresca, magistrato e consigliere comunale di Napoli, ricorda: «Qualche anno fa organizzammo un bellissimo incontro con tutte le scuole della zona per parlare di legalità. Già camminava a fatica, ma la sua lucidità e apertura mentale erano sorprendenti rispetto alla sua avanzata età. Stiamo provando a portare il nostro contributo e continueremo a farlo. Un impegno che ho preso e ora che non ci sei più, proverò a portare avanti anche in tuo onore. Ciao, Presidente»

Il senatore e presidente nazionale Udc, Antonio De Poli: «Addio al presidente Ciriaco De Mita. L'Italia saluta per sempre un gigante della politica, una personalità brillante e geniale, di grande spessore culturale e umano, un uomo acuto e intelligente che ha servito il Paese. De Mita era innamorato della politica e questo amore lo ha vissuto fino all'ultimo. Sono sinceramente addolorato. Esprimo le mie condoglianze alla famiglia: un abbraccio affettuoso alla signora Annamaria e ai figli». 

«Addio al Presidente Ciriaco DeMita. Con lui ci lascia una storica figura della politica italiana. Riposi in pace!» Così sui social Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana. Un pensiero commosso a Ciriaco #DeMita mancato nelle scorse ore. Un uomo per cui la politica è stata passione ed impegno, che ha servito il Paese con grandi responsabilità, fiero sostenitore del pensiero popolare come argine alle derive demagogiche. Ci stringiamo alla famiglia»: lo scrive su twitter Ettore Rosato di Italia viva. «Addio a Ciriaco #DeMita. Protagonista della nostra storia recente, ha servito l'Italia mettendo a disposizione le sue competenze e la sua grande passione per la politica. Un pensiero di vicinanza ai suoi cari»: così su Facebook il senatore IV Ernesto Magorno.

Dichiara Maurizio Lupi, presidente di Noi con l'Italia: «Ciriaco De Mita è stato un uomo totus politicus, fino alla fine, di grande livello intellettuale. Con lui si discuteva animatamente, fino allo scontro, ma aveva la statura per riconoscere gli interlocutori che la pensavano diversamente da lui. Fu lui nel 1987 a insistere per invitare don Luigi Giussani all'assemblea programmatica della Democrazia cristiana di Assago, vincendo alcune contrarietà ecclesiastiche. In quell'occasione Giussani disse che la politica è la forma più alta di cultura, definizione che credo si possa usare ora per descrivere l'atteggiamento di fondo con cui De Mita ha dato il suo contributo alla vita pubblica del nostro Paese». «Una vita intera alle istituzioni. Un uomo politico colto e appassionato. Innamorato della sua della regione, della sua Avellino. La terra sia lieve a Ciriaco De Mita», è il messaggio sui social il sindaco di Firenze, Dario Nardella.

«Oggi ci lascia Ciriaco De Mita, un indubbio protagonista per decenni della politica nazionale e del territorio da cui entrambi proveniamo, l'Irpinia. Le mie condoglianze alla sua famiglia e ai suoi affetti più cari». Così Michele Gubitosa vicepresidente del Movimento 5 Stelle. «Con Ciriaco De Mita perdiamo un rappresentante insigne del cattolicesimo democratico italiano, per oltre un ventennio personalità di vertice della vita politica nazionale... De Mita ha avuto un'attenzione profonda per gli assetti costituzionali del Paese e per i problemi dello sviluppo produttivo e del Mezzogiorno», afferma l senatore del Pd Dario Parrini, presidente della commissione Affari costituzionali a Palazzo Madama.«Ciriaco De Mita ha realizzato e generato classe dirigente. Ha saputo coniugare la consapevolezza politica, che facilita la comprensione delle emergenze istituzionali, e la capacità di elaborazione delle decisioni puntuali, necessarie di volta in volta. Ha sempre avuto la giusta concentrazione per evitare i giudizi istantanei, corrispondenti alla moda del momento. Nel secondo 900 è stato tra i primi a declinare il valore fondamentale del rinnovamento culturale nell'offerta politica, contrapponendosi al cedimento del rinnovamento anagrafico». Così il senatore Luciano d'Alfonso, presidente della Commissione Finanze e Tesoro a Palazzo Madama, che aggiunge nel lungo messaggio: «De Mita è riuscito contemporaneamente a gestire la sua agenda istituzionale, componendo nello stesso tempo la dimensione internazionale coincidente con le urgenze del disarmo condiviso dallo scacchiere geopolitico, le necessità delle riforme costituzionali e le situazioni di dolore dei territori che lo hanno sempre percepito amministratore locale. Ciriaco De Mita ha saputo costruire porzioni importantissime di democrazia rappresentativa nel nostro Sistema Paese. La funzione della rappresentanza politica per Ciriaco De Mita non è mai stata una comparsa, poiché la sua diversità è sempre stata nutrita da una capacità geometrica di ragionare. Il pensiero insistente alla ricerca di ogni possibile soluzione è stato e rimane la sua identità capace di insegnamenti inesauribili».  

«L'Italia saluta oggi un pezzo importante della sua storia. Ciriaco De Mita, da sempre e per sempre orgogliosamente democristiano, non appartiene certo al Pantheon dei laici, dei liberali e dei riformisti, ma vanno riconosciuti il suo rispetto e la sua fedeltà alle istituzioni repubblicane italiane che si accompagnavano ad una solida idea di Europa», sostiene Benedetto Della Vedova e Bruno Gambardella, rispettivamente segretario e componente della Direzione nazionale di Più Europa. «Alla sua famiglia, alla sua comunità e ai suoi amici vada il cordoglio del nostro partito».

«Con Ciriaco De Mita se ne va una parte della storia del nostro Paese. Ho avuto la fortuna di conoscerlo, ascoltarlo e capire subito che si trattava di una persona di grande cultura e intelligenza. Mancheranno le sue letture politiche sempre attente e lucide. Mancherà, a tutti noi». Lo scrive in un tweet Bruno Astorre, senatore e segretario Pd Lazio.

«Ciriaco De Mita «ci mancherà molto e mancherà al Paese, colonna di una politica  alta, capace sempre di partire dai territori, da quella che lui definiva 'provincia' senza però alcuna retorica o provincialismo» sostiene il presidente nazionale  Uncem, Marco Bussone  ricordando «non solo l'intenso dialogo politico, la riflessione, lo scambio di opinioni e di idee».

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