Sellitto all'Asl: «Accelerare
sui vaccini ai medici di base»

Sellitto all'Asl: «Accelerare sui vaccini ai medici di base»
di Antonello Plati
Domenica 3 Gennaio 2021, 11:09
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Mentre procede la somministrazione dei vaccini anticovid agli operatori sanitari degli ospedali irpini (dopo il Moscati di Avellino, ieri è stata la volta del Frangipane di Ariano e del Criscuoli di Sant'Angelo dei Lombardi), ancora nessun medico di base è stato convocato.


«Eppure l'adesione è stata massiccia», dice il presidente dell'Ordine Francesco Sellitto. «Sarebbe stato opportuno prosegue come successo in altri distretti, che un certo numero, anche simbolico, di medici di famiglia fosse stato già vaccinato. Invece, fino a questo momento non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione da parte dell'Asl alla quale, per tempo, abbiamo fornito la nostra adesione». E i tempi sono piuttosto stretti: «La prima dose osserva Sellitto dovrebbe essere somministrata entro il 10 al massimo il 12 gennaio, quindi tra poco più di una settimana. Anche perché il richiamo va fatto a distanza di 21 giorni. Quindi se si va troppo avanti coi tempi della convocazione, rischiamo di essere vaccinati tra metà febbraio e l'inizio di marzo». A pochi giorni, stando al cronoprogramma stilato dal governo nazionale, dalla seconda fase che coinvolgerà una prima parte della popolazione (quella degli over 80): «In questa fase osserva ancora il presidente dell'Ordine dei medici dovremmo avere anche un ruolo importante: dalla prenotazione fino alla somministrazione. Ma se non siamo vaccinati come faremo a partecipare?».
In effetti, i medici di famiglia dovrebbero essere interessati a partire da marzo. L'unico dubbio riguarda le modalità: se per le dosi dell'azienda farmaceutica Moderna la partecipazione dei medici di famiglia è certa, con quelle di Pfizer invece si profilano insidie organizzative, visto che i vaccini devono essere conservati a 80 gradi sotto zero e gli ambulatori non sono attrezzati. Come detto, i medici di famiglia potrebbero inoltre essere coinvolti nelle prenotazioni: sia per quegli anziani che non sono in grado di fissare un appuntamento su Internet sia per censire i malati cronici cui spetterà la priorità. «Chiediamo all'Asl di Avellino di velocizzare la procedura.

In caso contrario annuncia Sellitto non escludiamo una mobilitazione». Intanto, l'altro giorno l'Ordine dei medici di Avellino, «apprese le modalità di somministrazione dei vaccini, immediatamente si è reso conto delle criticità dei colleghi liberi professionisti, pensionati e odontoiatri, e si è fatto carico della questione». Dunque, insieme agli altri Ordini campani è stato stilato un documento presentato alla Regione e tramite la Federazione nazionale dell'Ordine dei medici (Fnomceo) ai ministri competenti: «La cosa sembra stia avendo un risvolto favorevole e presto avremo un riscontro in merito: probabilmente sia gli odontoiatri sia i pensionati attivi rientreranno nelle liste e potranno fare il vaccino».


Ieri le operazioni sono continuate alla città ospedaliera di Avellino. Dopo il «V-Day» di domenica scorsa (100 somministrazioni), la media giornaliera è di una cinquantina di dosi. Sono 8 i punti vaccinali allestiti: uno nell'Unità operativa di Medicina preventiva, gli altri all'interno di ciascuno dei 7 dipartimenti aziendali. Tutti sono stati predisposti in maniera da garantire la massima sicurezza nella gestione di eventuali reazioni avverse. Ogni capo di dipartimento ha fornito l'elenco dei soggetti potenzialmente a rischio di controindicazioni, che saranno vaccinati in un apposito ambiente. Le attività sono state calendarizzate dalla direzione strategica tenendo conto delle successive consegne da parte di Pfizer (che dovrebbero terminare tra una ventina di giorni) dei flaconi per la prima e la seconda dose. In totale, sono circa 2mila gli operatori sanitari del Moscati da vaccinare, per un totale di 4mila somministrazioni, con un intervallo di almeno 21 giorni tra l'inoculazione della prima e della seconda dose (quella di richiamo). Le vaccinazioni ai sanitari si concluderanno entro la seconda metà di febbraio.


Sul fronte ricoveri, in questo momento al Moscati ci sono 36 pazienti positivi al nuovo Coronavirus, di questi 8 sono intubati nella terapia intensiva del Covid Hospital. Dall'inizio della seconda ondata epidemica, quello attuale è il numero più basso di degenze-covid registrato nel nosocomio del capoluogo.

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