Scoperta a Santa Clementina, spunta un mausoleo antico durante la bonifica dell'area

Il mausoleo antico
Il mausoleo antico
di Antonio Martone
Mercoledì 14 Giugno 2023, 08:43
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Tra piazza Cardinal Pacca e Santa Clementina stanno venendo alla luce a ripetizione una serie di tesori archeologici. Sembra paradossalmente quasi una gara di ping pong, tra le due zone, con la scoperta quotidiana di preziosi reperti che inducono ancora una volta ad amministratori, politici e dirigenti ministeriali a dover pensare a progetti e programmi per puntare all'istituzione di un ampio parco archeologico che potrebbe sancire anche quella che è la svolta turistica auspicata da sempre.

L'ultima notizia di rinvenimenti arriva da Santa Clementina ed ha quasi del clamoroso. I volontari del locale comitato di quartiere durante i lavori di pulizia e bonifica delle strade, giardini e terreni, avviati da oltre una settimana, nello scavare per rimuovere erbacce selvatiche e terra di riporto, con grande sorpresa hanno rinvenuto un mausoleo la cui datazione è da accertare, ma non è escluso che possa essere addirittura di epoca romana per la presenza di mattoncini classici di quel periodo. Il reperto è stato ripulito accuratamente e segnalato alla Soprintendenza alle Belle arti ed al Paesaggio che ha già iniziato gli studi per gli approfondimenti. Era posizionato a pochi metri da dove è stato scoperto il tracciato dell'Appia antica e quasi di fronte all'altro che fa bella mostra di sé con su installato un crocefisso, in questi giorni è in fase di restauro su appalto ministeriale. «In quella zona vi era - dice Maurizio Bianchi, leader del gruppo Benevento città nascosta - un complesso monastico noto come S.Petri extra muros in latino che significa S.Pietro fuori le mura. Aveva questa denominazione per distinguerlo da quel S. Pietro che si trovava dove oggi c'è piazza Cardinal Pacca. L'intera area di Santa Clementina andrebbe tutta scandagliata col georadar, evitando saggi che sono più onerosi e complicati a livello di spese. Ma è fuori dubbio che tra necropoli, Appia antica, mausolei, vecchie fabbriche, lì ci sono degli autentici tesori che andrebbero adeguatamente valorizzati e se riportati alla luce non abbandonati come purtroppo abbiamo rilevato per Sabariani, Cellarulo o lo stesso anfiteatro».
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In questa settimana archeologi ministeriali effettueranno ulteriori sondaggi nella zona dove è avvenuto il nuovo rinvenimento che tra l'altro si sarebbe registrato in un suolo privato.

Il presidente del comitato di quartiere Claudio Rocco sostiene che ci sono altri reperti: «È una zona dove ovunque si scava vengono alla luce testimonianze del passato. È fuori dubbio che ci sono dei tesori: alla luce di ciò andrebbero prese una serie di decisioni per valorizzarli ulteriormente con l'istituzione di infopoint, ma anche maggiori presenze. Tra l'altro siamo ancora in attesa della sistemazione di via Gennaro De Rienzo da oltre tre anni con una parte della corsia in disuso per il ritrovamento di una necropoli romana composta da oltre 70 tombe, subito ricoperta».

Dal suo canto il Comune deve prendere delle decisioni in merito. Nella passata settimana gli archeologi hanno scavato ed hanno ritrovato ulteriori tracce anche sull'Appia, nella vecchia strada candidata patrimonio Unesco, in direzione del ponte Leproso che era l'ingresso della città antica di Benevento. Alla Soprintendenza in queste ore stanno valutando l'opportunità di effettuare un ulteriore saggio dall'altra parte del ponte, all'altezza della chiesa di San Cosimo, nei pressi di via Appio Claudio in modo da poter fissare anche l'esatta direzione della Regina Viarum. «Dopo l'utilizzo dei fondi per arrivare a queste scoperte - dice il consigliere comunale Vincenzo Sguera - sarebbe il caso di valorizzarle e non sotterrarle di nuovo».

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