Garage Bolano

Venerdì 20 Settembre 2013, 14:40
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Bret Easton Ellis quando morì Salinger twittò: «aspettavo questo momento da sempre», e intendeva l’immortalità di Salinger e la sua liberazione, la possibilità di non doversi più preoccupare di tutti quelli che volevano vederlo, toccarlo, farne un ricordo vivo. Ogni volta che leggo del feticismo su Roberto Bolaño, vorrei che tornasse in vita, e non per fargli rivivere – come raccontano – l’isolamento, la sfiga, e la mancanza di gloria, anche quando era vivo chi lo leggeva sapeva che aveva di fronte un gigante, e moltissimi scrittori parlavano di lui e della sua grandezza. Di cui era consapevole. Vorrei averlo in vita per evitare l’idolatria. E dico questo perché da Barcellona è appena partita in tour mondiale la mostra: “Archivio Bolaño 1977-2003”: dagli occhiali ai quaderni, dove il lettore potrà vedere la calligrafia dello scrittore. E la vedova ci informa che ci sono altre 14374 pagine inedite. Il numero inquieta: si prospetta un Salinger al rovescio. 
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